Casa, due regole d’oro per capire quanto pagare: l’affitto non sarà più un incubo | Prendi carta e penna
Finalmente non avrai più alcun problema a capire quanto spendere per prendere una casa in affitto. Vediamo come fare.
Una persona nel corso della propria vita prima o poi decide di fare il grande passo e di andare a vivere da solo. Vuoi per obblighi dovuti al lavoro o allo studio, o per un semplice senso di indipendenza, tutti infatti arrivati ad un certo punto fanno i bagagli e lasciano il nido dei genitori.
Presa questa decisione però è molto probabile che, almeno inizialmente, si decida di prendere una casa in affitto, e non di comprarla. Anche questa mossa però ormai è ritenuta alquanto dispendiosa e ricca di insidie. In particolare c’è una questione che rischia di influire parecchio e di creare problemi alle persone, ovvero quella di non sapere quanti soldi spendere per un fitto.
Da oggi in poi però questo non sarà più un problema. Ti basterà infatti seguire queste due regole per capire a quanto potrà ammontare questa spesa senza rischiare di andare in bancarotta o di non arrivare alla fine del mese. Vediamo insieme quali sono e come potranno cambiare in meglio la tua vita.
Due regole fondamentali per capire quanto spendere di affitto
Per fare un breve calcolo su quanto si può spendere per l’affitto senza sperperare tutto il proprio stipendio non ci sono delle leggi ben precise. Tuttavia esistono alcuni consigli che possono risultare davvero utili. Uno di questi è dato dalla regola del 30%.
Come possiamo ben immaginare infatti questa consiste nello spendere il 30% del proprio stipendio percepito per l’affitto. Dunque per esempio qualora il tuo compenso mensile fosse di 2mila euro, la spesa per la casa deve equivalere o essere minore a 600 euro. Un ottimo consiglio dunque. Quello che però vi forniremo in seguito è ancora più importante, soprattutto per una determinata categoria di persone.
Un altro suggerimento chiave per questa categoria
Il consiglio che elencheremo in seguito invece riguarda prevalentemente coloro che non si basano su un guadagno mensile, bensì su uno annuo, come ad esempio le partite IVA e i liberi professionisti.
In questo caso si va a dividere il reddito annuale per 40, e il risultato ottenuto equivarrà a quanto si può spendere mensilmente per il fitto della casa. Il metodo in questione è usato anche per capire quale spesa può essere sostenibile per un mutuo.