Tassa salute, quest’abitudine ti costa molto cara: nemmeno lo stipendio ti basta più | Se smetti risparmi migliaia di euro
Il fumo di sigaretta è nocivo, lo sapete da molto tempo, ma nonostante tutto molte persone non riescono a liberarsi dal vizio.
Sono 12 milioni circa gli italiani dipendenti dal fumo di sigaretta, un dato alto, in pratica il 22% della popolazione al di sopra dei 15 anni d’età.
Una dipendenza che secondo i dati è soprattutto maschile, ma il numero di fumatrici tra la popolazione femminile è in aumento attratte anche dal diffondersi delle sigarette elettroniche.
I danni provocati dal fumo sono molti e interessano vari apparati e organi del corpo, per questo è importante combattere il tabagismo continuando a informare il pubblico sui pericoli che la nicotina e le altre sostanze presenti nelle sigarette rappresentano.
La dipendenza dalla nicotina è fisica e psicologica, per valutare il vostro grado di dipendenza, dovete pensare a quanto tempo aspettate, dopo esservi svegliati prima di accendere una sigaretta.
Decisioni fiscali contro il fumo
l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha proposto una nuova tassa sul tabacco, ossia raddoppiare il costo, per disincentivare il vizio del fumo.
La tassa, che quindi dovrebbe essere chiamata “tassa di scopo, avrebbe il duplice obiettivo di ridurre il consumo di tabacco da una parte e generare risorse fino a 13,8 miliardi di euro per il finanziamento del sistema sanitario nazionale. Il tabagismo è un fattore di rischio non solo per i tumori, ma anche per altre malattie gravi come le patologie cardiovascolari e respiratorie. Ogni anno, il fumo causa oltre 93.000 decessi in Italia e genera costi economici alla sanità pari a circa 26 miliardi di euro.
Tassa contro il fumo
Aumentando il prezzo, gli incassi che ne deriverebbero sarebbero destinati direttamente alla sanità pubblica. Secondo statistiche, un aumento del prezzo del pacchetto del 10% potrebbe ridurre il consumo del 4%, e un incremento di 5 euro avrebbe un impatto ancora maggiore sulla diminuzione delle vendite e, di conseguenza, un beneficio per la salute pubblica.
Attualmente, il prezzo delle sigarette in Italia è inferiore rispetto a molti altri paesi europei, come la Francia, dove un pacchetto costa circa 12,50 euro, o negli Stati Uniti, dove il prezzo medio si aggira intorno a 8 dollari. Se questa tassa fosse applicata, moltissime persone smetterebbero di fumare e il risultato più positivo in assoluto sarebbe che la spesa pubblica per curare i danni del fumo sarebbe ridotta. Una tassa di questo tipo diventerebbe un salvagente per le casse statali.