Fisco, i controlli ora partono da Facebook: se hai condiviso questa notizia hai le ore contate | Niente più furbetti

Fisco, i controlli ora partono da Facebook -Depositphotos-FinanzaRapisarda
Fisco, i controlli ora partono da Facebook -Depositphotos-www.FinanzaRapisarda.com

Ricordate sempre che il Grande Fratello esiste e si chiama Fisco. Attenzione a come usate i social o saranno guai.

Come dice un vecchio detto “nella vita sono due le cose certe: la morte e le tasse”. Il Fisco è sempre più vigile e il lassismo che forse ha avuto in passato non è più nemmeno pensabile.

C’è stata un’epoca, non così lontana, dove tutto era semplice: fatture cartacee, scontrini, alcuni non avevano obblighi documentali di sorta. Questo periodo fiscale così fiducioso ha causato quel problema di deficit da cui probabilmente l’Italia non potrà mai uscire.

Le casse statali sono vuote e quindi oggi è assolutamente necessario un recupero di arretrati, di fondi evasi e di qualsiasi cosa sia stato scordato dal Fisco.

A questo punto l’Agenzia delle Entrate ha cominciato a diventare molto severa e vi osserva, cerca di trovare delle discrepanze tra la vostra dichiarazione dei redditi e il vostro stile di vita.

Attenzione ai social

Sotto la lente di ingrandimento dell’amministrazione tributaria non ci sono solo i venditori, ma anche gli acquirenti al fine di stanare gli evasori. Anche gli acquisti effettuati su Facebook possono diventare un’arma nelle mani del Fisco che può, contattando gli acquirenti, risalire ai dati dei venditori per appurare se ci sia stata l’evasione dal pagamento delle tasse.

Sui social avvengono scambi, tombole, pseudo prestiti e molte attività che potrebbero dare profitto e ovviamente il Fisco vuole la sua parte su questi arricchimenti. L’occhio vigile della tributaria è molto attento.

Fisco, i controlli su Facebook
Fisco, i controlli su Facebook -AdobeStock-www.FinanzaRapisarda.com

Attenzione a come vi comportate su Facebook

L’amministrazione tributaria della Bulgaria sta applicando un nuovo metodo, alquanto discutibile, per stanare gli evasori: cercare i venditori che utilizzano la piattaforma Marketplace di Facebook attraverso gli acquirenti. A essere contattati, quindi, non sono i venditori, ma chi acquista. L’amministrazione cerca documenti e chiarimenti sugli acquisti effettuati su Facebook (in un caso un acquirente è stato contattato per un pacco ricevuto 2 anni prima).  L’autorità fiscale cerca informazioni sui venditori, per vedere se dichiarano il dovuto.

Gli acquirenti contattati, tuttavia, rischiano di vedersi commisurare una multa se non rispondono alle domande in maniera dettagliata (e va sottolineato che, in ogni caso, l’acquirente non ha commesso nessun reato, anche se il venditore è un evasore fiscale). Questo è leggermente grottesco dato che non si può essere ricattati dall’agenzia delle entrate perché stanno svolgendo un’indagine di routine.