Residenza, attento a ciò che dichiari: se segui questo “trucchetto” non la passi liscia | La Legge è molto chiara

Residenza
Residenza, attento a ciò che dichiari – Pixabay – www.FinanzaRapisarda.com

Domicilio, residenza e rapporti di vicinato. Attenzione a dove vivete o rischiate tantissimi guai con la legge.

Dove vivete, avete il domicilio, la residenza o entrambi? Secondo la legge italiana c’è un distinzione fondamentale tra questi concetti.

Il domicilio, secondo il Codice Civile Italiano, è il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. A differenza della residenza, il domicilio non richiede una dimora stabile e può essere diverso dal luogo di residenza.

La residenza è definita come il luogo in cui una persona vive abitualmente. È il luogo di dimora stabile, dove si svolge la vita quotidiana. Il citato articolo 43 del Codice civile individua al comma 2 la residenza come il luogo “in cui la persona ha la dimora abituale”.

Fra le caratteristiche fondamentali della residenza troviamo quindi: la dimora abituale, ossia la residenza è dove una persona dimora abitualmente, cioè il luogo in cui vive in modo stabile e continuativo; l’iscrizione anagrafica, per la legge italiana è infatti obbligatorio iscriversi all’Anagrafe del Comune dove si risiede.

Rapporti di vicinato

L’art. 896 cod. civ afferma che chi possiede un terreno su cui si protendono i rami degli alberi del vicino può in qualunque momento costringere quest’ultimo a tagliarli, e può egli stesso tagliare le radici che si addentrano nel suo fondo.

Inoltre, il codice specifica che i frutti che cadono naturalmente dai rami sporgenti sul terreno del vicino appartengono al proprietario del terreno su cui sono caduti.

Legge italiana
Non mentite sulla residenza – Pixabay – www.FinanzaRapisarda.com

Se i vostri vicini si lamentano per i rami sconfinanti la legge scoprirà che avete mentito

Qualora la trascuratezza dei confini sia talmente evidente da causare danni seri ai vicini, oltre ad effettuare da soli interventi di manutenzione, questi cercheranno il proprietario dell’immobile talmente sciatto da cagionare problemi. A questo punto potrebbe risultare che voi abbiate mentito, per le più disparate ragioni a vostro vantaggio, ma avete anche commesso un reato, perché è evidente che non abitate dove avete la residenza.

Per residenza fittizia si intende, invece, quella fissata in un luogo del quale un soggetto abbia la disponibilità (es. mediante stipula di un contratto di locazione, per concessione di un amico o parente ecc.) ma nel quale non trascorre abitualmente la sua esistenza. Dichiarare una falsa residenza può avere delle conseguenze. Il reato è penale integra il reato di falso in atto pubblico di cui all’art. 483 c.p., punito con la reclusione da 3 mesi a 2 anni.