Bonus lavoro 3000 euro, si allarga la platea dei beneficiari: con l’ok del Governo spetta proprio a tutte
Il Governo ha preso decisioni assai importanti per potenziare alcune misure di sostegno. Scoprite cosa è stato deciso.
La legge di bilancio 2024 ha previsto il “Bonus mamme”: l’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile, per le lavoratrici che hanno almeno tre figli.
Per il 2024, in via sperimentale, il bonus è stato attribuito anche in presenza di due figli, per aiutare molto la famiglia.
L’agevolazione ha riguardato tutte le dipendenti del settore pubblico e privato con contratto a tempo indeterminato. Sono escluse, invece, le lavoratrici domestiche.
Le madri, in possesso dei requisiti a gennaio 2024, hanno avuto diritto all’esonero dal mese di gennaio. Se la nascita del secondo figlio è avvenuta in corso d’anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita fino al compimento del decimo anno del bambino.
Aria di cambiamento per il bonus mamma
In un paese dove non si fanno figli, perché le difficoltà economiche sono il grosso elefante nella stanza di cui si cerca di non parlare, il Governo potrebbe cambiare rotta. Il bonus mamme potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome con figli.
Nel cantiere della prossima Legge di Bilancio si fa largo l’ipotesi di potenziare la misura, introdotta con l’obiettivo di sostenere le lavoratrici madri e favorire la natalità. Un aiuto per le lavoratrici a partita iva potrebbe essere una svolta senza precedenti.
Bonus mamma news
Nei piani del Governo, fondi permettendo, dunque, c’è anche l’estensione del bonus. A confermarlo anche il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, intervenuto a Radio24: “Nei piani del governo c’è un incentivo alla natalità e un supporto delle lavoratrici madri quindi poter tagliare questo bonus mi sembra fuori dalla realtà.”
Fornire un aiuto anche alle lavoratrici autonome che non beneficiano di malattia, tredicesima e ferie retribuite, potrebbe garantire un sostegno al sogno di diventare mamma anche a chi non è una grande imprenditrice e ha una normalissima Partita Iva senza vivere nel lusso. Ragionando sul futuro è importante garantire un adeguato cambio generazionale, perché altrimenti le nuove leve, saranno rappresentate, quando va bene, da una schiera di figli unici. In un paese in crisi sanitaria perenne, ci si troverà come In Cina, quando vigeva l’obbligo del figlio unico e gli anziani non avevano sostegni nel momento della vita in cui erano fisicamente più fragili, dato che il peso gravava su un persona sola.