Conto deposito, senza accorgertene il tuo patrimonio diminuisce ogni anno: se i tuoi soldi sono qui fai attenzione
Conto deposito, ogni anno ti fa perdere un sacco di soldi. Ecco il perché.
Con la grande crisi che serpeggia ad ora minacciosa nel nostro Paese, la notizia di perdere denaro messo da parte con sacrificio, che non abbiamo speso, è triste e sconfortante. Fatto sta che, tante volte, anche per semplice inesperienza, non ci rendiamo conto che ciò accade di continuo. Oltre a dover restare costantemente sul pezzo, per quel che concerne nuove promozioni e offerte su vari servizi, c’è anche dell’altro a cui prestare attenzione.
Parliamo in particolare del conto. Per una volta però non ci riferiamo a quello corrente, che possiamo aprire in Banca o in Posta. Questo infatti è quello di deposito, che tuttavia oggi in molti confondono con quello principale. In realtà anche se si possa definire a livello contrattuale analogo a quello principe, quest’ultimo è da vedersi come limitato.
In che senso? Nel senso che sarebbe stato esclusivamente pensato come un luogo dove depositare del denaro remunerato, con la precipua funzione di investimento a breve termine. Dunque solitamente non permette operazioni diverse che siano il versamento o il prelevamento di somme da esso.
Ad esso è associato il libretto di risparmio. Quest’ultimo altro non è che il documento su cui vengono registrate, in maniera molto chiara, tutte quante le operazioni, sia di versamento che di prelievo. Chiaramente, prima di scegliere quale conto deposito aprire, dobbiamo valutare in tutta calma i pro e conto, come pure i vincoli.
Conto deposito, le piccole spese da considerare
In ogni caso sono, come i conti correnti, tutti quanti tutelati da un eventuale fallimento della banca, fino a una cifra di 100.000€ per i depositanti. Inoltre il rendimento non è soggetto alle fluttuazioni dei mercati finanziari. Ergo, siamo innanzi a degli strumenti a bassissimo rischio.
Tra l’altro non sono nemmeno previsti costi per l’apertura, la chiusura e la gestione dello stesso. Tuttavia ci sono comunque piccole spese che, alla lunga, possono rivelarsi insidiose per noi e che tante volte non prendiamo in viva considerazione. Ora invece sarebbe vivamente consigliato farlo, eccome.
Occhio all’imposta di bollo
Parliamo dei costi che dobbiamo sostenere per la cosiddetta imposta di bollo. A partire dal 1 gennaio 2023 essa si calcola in proporzione alla somma depositata e al numero di giorni in cui il conto è attivo, con un’aliquota attuale dello 0,20%. Tanto per capirci, se hai ora ancora aperto un conto deposito di 5000€, alla fine dell’anno pagherai imposta di bollo di 10€.
Questo però solo se lo hai aperto il 1 gennaio 2023 in poi. Per non pagare tale imposta sappi che essa non è dovuta quando il valore di giacenza medio annuo non supera i 5000€. Essa è calcolabile sommando saldi giornalieri del conto corrente e dividendoli poi per il numero dei giorni di rendicontazione o detenzione del rapporto.