Assegno unico revocato a tantissime famiglie: questo evento può capitare a tutti | Se lo scoprono è troppo tardi
L’Italia sta attraversando una fase di crescente difficoltà economica per molte famiglie, con un aumento della povertà che colpisce sempre più nuclei familiari, proprio per questo lo Stato ha approvato negli ultimi anni un supporto estremamente utile.
Nonostante le attenzioni maggiori poste sugli acquisti, sulle spese e sul controllo del budget familiare, gli italiani faticano a coprire le spese necessarie per assecondare i bisogni e i desideri dei propri figli. In questo caso, l’aiuto dello Stato è diventato essenziale per aiutare le famiglie a far fronte alle spese quotidiane, in particolare quelle legate all’istruzione, alla salute e alle attività dei figli.
In risposta a questa crescente esigenza, il governo ha introdotto l’Assegno Unico e Universale, un contributo economico che ha semplificato il sistema dei bonus precedenti, unendo tutti gli importi che potevano essere richiesti dalla nascita del bambino fino alla maggiore età. In passato, le famiglie dovevano destreggiarsi tra diversi bonus e agevolazioni, spesso con requisiti complessi e differenti.
L’Assegno Unico ha unificato questi bonus in un’unica misura, fornendo un sostegno economico mensile che varia da circa 50 euro a oltre 170 euro per figlio, in base all’ISEE familiare. Questo aiuto è accessibile a tutte le famiglie, indipendentemente dal numero di figli o dalle loro condizioni di salute, anche se per i figli disabili e i minori di tre anni l’importo è maggiorato.
Assegno Unico, tutti i requisiti
Per presentare domanda all’INPS, è necessario:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea;
- essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE;
- essere titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- essere residente e domiciliato in Italia;
- essere residente in Italia per almeno due anni.
Assegno Unico a rischio per queste famiglie
Nonostante l’importanza di questo strumento, molte famiglie si trovano a perdere l’accesso ai fondi da un momento all’altro, proprio per via dei requisiti sopraelencati. In particolare, l’Assegno Unico viene ridotto o tolto quando i figli raggiungono i 21 anni, diventando autosufficienti tramite il proprio lavoro.
Per i figli maggiorenni, infatti, l’Assegno Unico è garantito solo se rimangono disoccupati, iscritti a un corso di formazione professionale o scolastica, o all’Università, o se il reddito annuo supera gli 8.000 euro annui.