Superbonus, la situazione è degenerata: ora non tocca più a nessuno | Soddisfare questo requisito è impossibile

Divisione del denaro statale
Superbonus, la situazione è degenerata – Corporate+ – www.FinanzaRapisarda.com

La presidente del consiglio aveva annunciato sgravi e bonus, ma dove sono finiti tutti i soldi? Leggete e scoprite.

Se ricordate, tutti gli imprenditori erano molto felici per i maxi sgravi sulle assunzioni che erano stati ampiamente annunciati da Giorgia Meloni lo scorso autunno.

Questi sgravi attuati solo quest’anno con il decreto Coesione, andranno a beneficio solo per il 5,6% delle imprese, un dato inferiore a quanto si era sperato, dato che si puntava su un incentivo alle assunzioni.

Sempre secondo i dati Istat, il 25,3% delle imprese  subirà il paradosso di un aggravio d’imposta per effetto della eliminazione dell’Aiuto per la crescita economica (Ace).

Questo studio dell’Istat conferma quello che era già evidente dalla relazione tecnica del decreto Irpef-Ires 2023 e  ha solamente quantificato l’impatto negativo sui settori produttivi. Evidenziano apertamente il flop di tutto quello che il Governo aveva promesso.

Guai per le imprese

Le imprese colpite dallo stop all’Ace, che era un’agevolazione fiscale che incentivava il reinvestimento degli utili in azienda, sono più numerose nel settore manifatturiero (32,9%) e nei servizi di pubblica utilità (38%).

Facendo dei semplici calcoli è pienamente ovvio che la percentuale delle partite iva svantaggiate dalla eliminazione dell’aiuto aumenta con la dimensione dell’impresa, ed è più elevata tra le imprese più solide e con elevato grado di dinamismo e liquidità, per quelle localizzate nelle regioni settentrionali e tra le esportatrici. Un disastro clamoroso che arresta clamorosamente la crescita economica del paese.

Crollo economico
Il disastro degli sgravi fiscali – Corporate+ – www.FinanzaRapisarda.com

Flop per la super deduzione del costo del lavoro

L’introduzione della super deduzione del costo del lavoro per incremento occupazionale è utile per un numero molto basso di imprese, come detto solo il 5,6% del totale delle imprese. Quindi gli effetti di cassa negativi derivanti dall’effetto di composizione di entrambi i provvedimenti si manifestano attraverso una maggiorazione del prelievo Ires che raggiungerebbe il 10,2% nel 2024. Il prelievo addizionale derivante dalla eliminazione dell’Ace risulta pari al 12,2%, con quote più elevate per le imprese che, sulla base dell’indicatore sulla sostenibilità economica e finanziaria risultano a rischio per essere escluse dai parametri.

La riduzione del prelievo Ires per effetto della nuova maggiorazione del costo del lavoro in deduzione in presenza di nuove assunzioni raggiunge l’1,9% ed è più elevata per le imprese delle costruzioni (4,5%), per le imprese “fragili” (5,6%) e “fortemente a rischio” (3,5%) e per quelle appartenenti alle classi dimensionali più piccole, con classe di fatturato fino a 10 milioni di euro, o con meno di 50 addetti.