Nuova pandemia Aviaria: i contagi aumentano | Questa influenza è un pericolo per tutti
Dopo il Covid tutti hanno ancora il timore che un altro virus possa di nuovo mettere il mondo in ginocchio.
L’influenza aviaria ciclicamente torna a far parlare della sua pericolosità, sebbene le organizzazioni internazionali affermino che la situazione è perfettamente sotto controllo, ovviamente, dopo quello che è accaduto con il Coronavirus, il sentimento popolare resta nell’incertezza.
Cluster di aviaria si sono verificati in tutti i continenti, compreso l’Antartide, colpendo diverse specie di animali e compiendo il salto di specie anche sui mammiferi.
Quello che abbiamo imparato è che il salto di specie è sempre preoccupante, perché il virus prende forza e riesce ad infettare ospiti diversi rispetto a quando è nato.
Negli Stati Uniti è stato segnalato che questo sottotipo di aviaria ha colpito anche più di un uomo, quindi non è più semplicemente solo una zoonosi.
Rischiamo un’altra pandemia?
Per ora si può dire che si è ancora lontani dal problema rappresentato da una pandemia, dato che quando questo tipo di virus per infettare l’uomo deve entrare in contatto con i recettori respiratori profondi e il passaggio è ancora animale- uomo, quindi una persona malata non è un paziente zero che può infettare un altro umano.
Ovviamente se cambiasse e intaccasse le via aeree superiori in un essere umano, potrebbe scatenare una ipotetica pandemia umana, perché la replicazione del virus avverrebbe più in fretta e il contagio comincerebbe ad essere intra homines.
Prevenzione
La prevenzione che per ora si può adottare, è evitare il contatto con uccelli morenti, che purtroppo potrebbero avere questo virus. L’alert deve essere alto, se ci sono molti animali malati, questo indica che il virus ad alta patogenità potrebbe essere presente nella zona. Gli allevamenti sono monitorati, ma per ora non si può sapere lo stato di tutti gli animali selvatici, sarebbe un controllo impossibile da effettuare.
Ricordate che non si parla più di una sola zoonosi, che può causare una sintomatologia seria nell’uomo, ma per ora non è ancora in grado di passare da uomo a uomo. Ovviamente dopo il Covid la paura è molta, perché se il virus mutasse e diventasse contagioso da uomo a uomo, questo sarebbe un problema. Ricordate che i virus difficilmente compiono questi salti, perché preferiscono mantenere in vita i loro ospiti e vivere per sempre, ma sicuramente una profilassi adeguata e le dovute attenzioni dopo l’ultima pandemia sono d’obbligo.