Avvocato gratis, ti spetta anche se hai l’ISEE alto: in questa occasione non spendi un euro per tutto il processo
Vi state separando? Avete bisogno di un legale? Avete paura delle spese? Non preoccupatevi c’è una soluzione per tutto.
Molte persone hanno sempre paura quando è necessario l’intervento di un legale, il timore è sempre legato ai costi e alla paura di dovere affrontare un lungo iter processuale sfiancante e oneroso.
Questo è uno sbaglio enorme, perché molti cittadini si lasciano sfuggire l’opportunità di far valere i propri diritti e questo è profondamente errato in uno stato di diritto.
Non tutti sanno che esiste una soluzione legale per avere l’assistenza che meritate, ossia l’istituto del gratuito patrocinio, garantito dallo Stato Italiano che permette a tutti i cittadini in possesso di determinati requisiti di reddito di usufruire della tutela legale senza farsi carico delle spese processuali (parcella dell’avvocato, contributo unificato, spese di notifica, etc.).
E’ assicurato in tutte le giurisdizioni, in ambito civile, il cittadino interessato dovrà presentare un’istanza di ammissione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui si svolge il processo, personalmente o a mezzo raccomandata a/r.
In ambito penalistico, invece, l’istanza deve essere presentata all’ufficio del giudice dinanzi al quale si è instaurato il processo.
Separazione e patrocinio gratuito
Con sempre più coppie che decidono di porre fine alla loro unione, la parte più debole non sa se può usufruire di questo diritto, perché ovviamente la situazione reddituale cambia e si teme di non potervi accedere.
Se vi domandate se potete separarvi o divorziare con il gratuito patrocinio, la risposta è affermativa, dato che chi intende interrompere il rapporto coniugale può beneficiare del gratuito patrocinio anche in caso di separazione consensuale e divorzio congiunto.
I requisiti e le modalità di presentazione della domanda sono le stesse delle cause civili.
Gratuito patrocinio e coppie
In caso di rapporto di coniugo infatti, il coniuge con il reddito più basso ha il diritto ad un avvocato a spese delle stato. Si è deciso di dare una lettura molto ampia alla normativa ormai superata dalle condizioni effettive di vita di una coppia.
Coabitare non significa convivere e lo stato deve calcolare che non tutti, nel momento in cui il rapporto amoroso cessa, hanno la possibilità di lasciare la vecchia casa coniugale, quindi il computo reddituale non deve essere calcolato in toto, ma ad personam, permettendo l’adeguata difesa anche alla parte che ha la soglia reddituale adeguata per usufruire dell’assistenza legale statale.