IMU, migliaia di lettere già partite dall’Agenzia delle Entrate: se hai dimenticato di pagare occhio al portafoglio
Pagamento Imu non eseguito, l’Agenzia delle Entrate non perdona e le lettere sono già partite senza nessuna pietà.
Come sapete il pagamento per la prima rata IMU era il 17 giugno, quindi anche se pagate ora, sarà giudicato un pagamento tardivo.
La prossima data da non dimenticare è il 16 dicembre sulla base delle delibere comunali e in caso di mancata pubblicazione dei termini verrà calcolata sulle aliquote degli anni precedenti.
Ricordate che non si può pagare la rata unica a dicembre quando si è andati oltre il termine di giugno. Quindi è necessario capire cosa sia necessario fare quando non si è riusciti ad adempiere a questo obbligo.
Se per qualsiasi motivo avete saltato questo pagamento dovete fare i conti con il Fisco, che sicuramente non si dimentica mai di voi.
Pagamento IMU tardivo
Andare oltre il termine significa che dovete mettere in conto il pagamento di una sanzione. L’ammontare di questa sanzione è determinato dal ritardo con cui si paga l’imposta. Ricordate che se l’ammanco è accertato a seguito dei controlli degli enti locali, si deve provvedere al versamento integrale dell’imposta dovuta e al pagamento della sanzione ordinaria, che si attesta nella misura del 30% dell’importo dovuto all’origine.
Per versare l’IMU in ritardo si può infatti ricorrere al ravvedimento operoso, l’istituto che permette ai contribuenti o ritardatari riparare al mancato versamento spontaneamente tutte le imposte non pagate o quelle pagate con importi errati. Ci sono diversi gradi di ravvedimento, che si distinguono in base alla tempestività con cui il contribuente, dopo essersi accorto dell’omissione o dell’errore, corre ai ripari, versando l’imposta dimenticata.
Come pagare l’IMU in ritardo
Se versate l’IMU in ritardo è necessario che eseguiate un calcolo, il versamento va effettuato tramite il modulo di versamento IMU (F24 o bollettino postale IMU), compilando la sezione “Imu ed altri tributi locali”.
Dovete indicare il Codice del Comune dove è ubicato l’immobile e deve essere barrata la casella relativa al ravvedimento operoso (“Ravv.”). Non dimenticate che va indicato se si tratta dell’acconto o del saldo, per non creare confusione sul pagamento dei tributi. Infine dovete scrivere anche il codice tributo dell’immobile tra quelli disponibili sul sito dell’agenzia delle entrate. Per farvi un esempio 3912 è quello attribuito per abitazione principale e relative pertinenze, 3913 per fabbricati rurali ad uso strumentale, 3914 per terreni. Semplice e a prova di errore.