Pensioni, a Luglio grande festa per gli italiani: 600 euro regalati per l’estate | Il cedolino sarà presto online
A Luglio i pensionati italiani avranno un bel regalo e finalmente dopo un anno duro potranno togliersi qualche sfizio in più.
Esiste una somma aggiuntiva alla previdenza la famosa “quattordicesima”, che è una prestazione, considerata al netto del tasse, corrisposta in unica soluzione, in aggiunta alla rata di pensione di luglio, che si riceve a partire dal sessantaquattresimo anno di età.
Lo scopo è quello di tutelare maggiormente il valore reale delle pensioni di importo medio-basso, per adeguarle al caro vita e garantire meglio una vita dignitosa.
Questo onere finanziario è totalmente a carico dello Stato. Per questo il diritto alla somma aggiuntiva è condizionato al possesso di un determinato reddito personale, pur essendo una prestazione di carattere previdenziale. L’importo è fisso, ma è distribuito con equità in base al limite reddituale.
La quattordicesima non costituisce reddito, né ai fini fiscali né ai fini previdenziali e assistenziali. Non è soggetta a tasse e a sua volta non influisce sull’ imponibile tassabile né sul diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali.
Percezione della quattordicesima
Come detto ogni anno nei mesi di luglio o dicembre l’Inps corrisponde la quattordicesima. Questa mensilità extra viene regolata dalla legge n.127 del 3 agosto 2007 e prevede che i pensionati, i quali abbiano maturato i requisiti entro il mese stesso, possano incassare il beneficio.
Possono usufruire della misura, già nel settimo mese dell’anno, coloro che hanno già compiuto 64 anni e hanno un reddito non superiore a due volte l’importo del trattamento minimo. A luglio l’incremento massimo ammonterà a 655 euro, una cifra molto notevole.
Calcolo della quattordicesima
La quattordicesima, ovviamente, come tutte le prestazioni statali in denaro, subisce dei ricalcoli. Per effettuare il calcolo è necessario sottrarre il reddito personale a quello che si contrae tramite i contributi da lavoratore autonomo o dipendente. L’importo della misura sale per coloro che hanno un assegno previdenziale minore.
Le cifre sono più alte per chi non supera di 1,5 volte il valore del trattamento minimo, al contrario scendono per chi oltrepassa la soglia in questione ma resta entro le 2 volte. Il calcolo viene effettuato considerando anche gli anni di contribuzione e la tipologia di carriera che il lavoratore ha svolto, facendo delle differenze in base al fatto che il soggetto sia stato dipendente o autonomo. Il beneficio viene calcolato ogni anno in base alla variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo che sono stati forniti dall’Istat rispetto all’anno passato.