Milioni di euro rubati grazie all’AI, alla truffa del secolo ci cascano proprio tutti: basta un bonifico per perdere tutto
L’Intelligenza artificiale è il futuro o rappresenta l’alba della fine della sicurezza della razza umana? Scopritelo.
Il perfezionamento dell’intelligenza artificiale è stato un passo avanti incredibile nella storia della tecnologia, perché l’AI permette ai sistemi di capire letteralmente il proprio ambiente.
In questo modo può mettersi in relazione con quello che riesce ad imparare e risolvere problemi complessi, e agire verso un obiettivo specifico.
Il computer riceve i dati già preparati da un operatore o raccolti tramite sensori, li processa e risponde. Aumentando sempre di più il suo potenziale e le sue capacità, riuscendo a processare concetti sempre più complessi in maniera autonoma.
Tutto bellissimo e affascinante, perché non scordate che dietro queste meravigliose scoperte, si cela sempre il grande lavoro dell’uomo, ma il problema, come in tutte le cose, sta sempre nella più banale formula esistenziale ” tutto è magnifico, ma dipende sempre dalla persona che detiene il potere su qualcosa”.
Intelligenza artificiale e truffe
Riflettete su questo evento che potrebbe accadere a chiunque: un dipendente riceve un messaggio, che proviene dal direttore finanziario della sede inglese dell’azienda dove lavorava. Il messaggio richiedeva di effettuare un trasferimento di denaro segreto, una richiesta che ovviamente risulta essere bizzarra e fa sospettare al dipendente di poter essere alle prese con una truffa via email per ottenere dati aziendali riservati.
Tuttavia, questi sospetti sono scomparsi dopo una videochiamata. Il dipendente parla tranquillamente con il suo direttore finanziario e si sente rassicurato.
Una truffa incredibile ma vera
Dopo questa conversazione che ha fugato ogni dubbio nel dipendente, costui ha trasferito il corrispondente di 23,7 milioni di euro a quella che riteneva essere la filiale britannica della sua azienda. I truffatori hanno utilizzato l’intelligenza artificiale, nello specifico la tecnologia deepfake, per impersonare il direttore finanziario e altri colleghi in una videoconferenza, come riferito dalla polizia di Hong Kong.
Fine della storia, truffa conclusa e la cosa più triste è che, se persino noi con un banale cellulare possiamo creare dei buffi deepfake con il nostro viso in scene di film famosi e divertirci con gli amici; cosa pensate possano fare hacker esperti, coi nostri volti, l’intelligenza artificiale e le loro conoscenze informatiche? Possono fare quello che meglio gli aggrada e la cosa più inquietante è che la storia che avete sentito non è la sceneggiatura di un film distopico, ma è la realtà purtroppo.