Banche impazzite, partono le chiusure dei conti correnti: da un momento all’altro ti ritrovi senza un soldo per vivere
Le banche ogni tanto esagerano con i loro clienti, forse questa volta la situazione è sfuggita ulteriormente di mano.
Il potere delle banche a livello contrattuale è sicuramente superiore al vostro, molti dei rapporti che avete con lei possono mutare unilateralmente, perché al momento della sottoscrizione dei contratti avete accettato.
E’ un rapporto sbilanciato? Sicuramente si, ma è perfettamente legale.
L’unico potere che avete come correntisti è rivolgervi al potere giudiziario, se ritenete di avere subito una vessazione bancaria ingiusta e non motivata, qualora quest’ultima decida di far pesare clausole vessatorie per voi in maniera totalmente randomica.
Sebbene il rapporto con le banche sia sbilanciato, avete sempre la possibilità di farvi aiutare dalla giurisprudenza.
Chiusure unilaterali dei conti correnti
Negli ultimi tempi le banche stanno applicando la misura della chiusura unilaterale dei rapporti di conto corrente e del diniego all’apertura di nuovi conti da parte nei confronti di svariate categorie d’impresa, che presentano un profilo di rischio di riciclaggio più elevato.
Non è illegale, ma gli istituti di credito dovrebbero effettuare dei controlli prima di cancellare o rifiutare rapporti con qualcuno, solo perché è inserito in una categoria a rischio, perché se continuassero ad agire con il pugno di ferro come stanno facendo saremmo di fronte ad un abuso di diritto.
Abuso bancario ingiustificato?
La normativa contro il riciclaggio si è comportata come un boomerang nei confronti di alcune categorie considerate a rischio come le Case d’asta, Case da gioco, Operatori in valute virtuali, Fiduciarie e le attività di compro oro. Senza addurre motivazioni, questi esercizi si sono trovati esclusi dagli istituti bancari, senza effettuare le dovute verifiche. Questo rappresenta un problema, perché il D.lgs n. 231/07 all’art 17 e successivi, sancisce disposizioni in materia di esecuzione delle misure di adeguata verifica da parte delle Banche secondo un approccio basato sul rischio. In altri termini, nei confronti dei soggetti che presentano un profilo di rischio di riciclaggio più elevato, le Banche devono condurre controlli rafforzati che, solo dopo il loro effettivo espletamento, potrebbero giustificare esiti negativi riferiti all’instaurazione del rapporto bancario e/o al suo diniego.
Le banche che continuano a non effettuare i controlli, stanno ponendo in essere un irreparabile pregiudizio economico e patrimoniale per le parti ricorrenti, le quali, in mancanza del conto corrente, sarebbero materialmente e legalmente impossibilitate ad esercitare la propria attività. Un comportamento troppo pregiudizievole, verso questi esercizi, perché si è innocenti fino a prova contraria.