Cometa del diavolo in arrivo, l’appuntamento è vicinissimo: guarda il cielo di notte o perdi uno spettacolo
Una cometa bellissima sta per apparire nel cielo, tutti con lo sguardo in su il 21 di aprile per non perdersi lo spettacolo.
Le comete sono considerate tra i corpi celesti più antichi del Sistema Solare, in quanto sono marginalmente coinvolte nel suo processo di formazione.
Vederle è uno spettacolo, perché sono degli astri di piccole dimensioni composti in prevalenza da ghiaccio. Esse sono formate da un nucleo, una chioma ed una magnifica coda.
Presagi di sventure nelle credenze medioevali sono sempre state studio per un certa fascinazione che esercitano al momento del loro passaggio.
La loro bellezza è sicuramente dovuta alla visione di questa coda luminosa, che si estende per diversi milioni di chilometri ed è composta da particelle di polvere, in prevalenza silicati e composti del carbonio, provenienti dal nucleo.
La cometa del diavolo
Questo 21 aprile, la cometa 12P/Pons-Brooks, del diametro di circa 17 chilometri, conosciuta anche come la cometa del Diavolo o cometa della Madre dei Draghi, per i fan del Trono di spade, raggiungerà il suo punto più vicino al Sole, alla distanza di circa 116,8 milioni di km dal Sole, quindi vicino è una metafora molto forzata, noto come perielio, durante il quale sarà a circa 232 milioni di km dal nostro pianeta. Una distanza enorme, ma sarà ben visibile.
La cometa corre il rischio di esplodere e ciò la renderebbe ancora più luminosa, era già accaduto nel passaggio del 2023 ,quando dopo l’esplosione si erano osservate due “corna” luminose nel bagliore della sua luce e da qui il suo soprannome Cometa del Diavolo.
La cometa del diavolo è speciale
Questa cometa ha un periodo orbitale di 71,3 anni; non passa molto spesso. Definita cometa di tipo Halley, termine riservato alle comete che orbitano intorno al Sole una volta in un periodo che varia dai 20 ai 200 anni; è stata scoperta per la prima volta dall’astronomo francese Jean-Louis Pons nel 1812 e poi dall’astronomo britannico-americano William Robert Brooks nel 1883. La sua peculiarità è data dal fatto che è incline agli scoppi, come quello che ha prodotto le due famigerate corna, che è stato così intenso da dare una luminosità differente.
Il 21 rimanete con gli occhi fissi al cielo, sperando che sia terso e con un buona visibilità altrimenti dovrete aspettare il prossimo passaggio nel 2097 per poter vedere questa splendida meraviglia del cielo in tutta la sua magnificenza.