Reddito Universale, gli esperimenti parlano chiaro: l’arrivo in Italia è inevitabile | Dopo questa data cambierà tutto
La nuova rivoluzione industriale è più pericolosa di quanto potevate immaginare, nessuno è al sicuro in questo momento.
Il poeta William Blake disse che dopo la rivoluzione industriale il genere umano aveva venduto l’animo al diavolo. Da quel momento la tranquillità della vita in campagna fu soppiantata dalle fabbriche.
Il bisogno incontrollato di diventare ricchi degli industriali, portò gli operai a lavorare 18 ore al giorno in situazioni di pericolo, le zone presso le fabbriche divennero dei ghetti pieni di mendicanti e prostitute, la purezza della vita agreste era finita per sempre.
La storia mostra che il genere umano non impara mai dai propri errori, altrimenti non ci sarebbe un mondo sull’orlo del collasso, inquinato, con il problema del riscaldamento globale da affrontare.
Ora più che mai il pericolo è rappresentato da qualcosa che è appena arrivato nelle vite di tutti e ancora non si sa fino a che punto i problemi saranno incalcolabili.
Il pericolo dell’intelligenza artificiale
Come nei migliori racconti distopici, l’uomo ha creato qualcosa con buone intenzioni, ma in realtà non si è assolutamente reso conto dei rischi. L’intelligenza artificiale arriva a sostituire l’uomo non solo a livello fisico, ma a livello cognitivo.
Questo significa che in una manciata di anni quasi il 60% delle professioni intellettuali e creative saranno tranquillamente gestite in autonomia dall’AI, generando un tasso di disoccupazione senza precedenti. Già oggi l’intelligenza artificiale si è rivelata migliore in settori creativi come la vendita, la pubblicità, la creazione di immagini e ha causato nel solo 2023 un numero spropositato di licenziamenti.
L’uomo sarà un ausilio all’AI
Questa nuova rivoluzione industriale fa credere che gli uomini saranno considerati come “data worker”, generatori di dati necessari all’IA per rimanere funzionante. Una versione soft degli esseri umani che sono batterie per le macchine nel film Matrix. Tutto ciò comporterebbe lo sviluppo di modelli di reddito base universale come misura protettiva economica, ma anche come forma di upskilling e reskilling dei lavoratori, che devono essere sempre aggiornati sui software.
Verrà creato un reddito universale base detto UBI, che non sarà una forma di assistenzialismo, ma un modello per affrontare la transizione generata dall’IA che dipende da vaste quantità di dati di cui gli esseri umani sono generatori. Si tratterebbe quindi di una compensazione equa e transitoria. In pratica è uno stipendio per far funzionare le macchine, come all’inizio del film Terminator, solo per fare un esempio terrificante.