Rimborsi 730 annullati, milioni di italiani in crisi: a questa categoria non spetta più nulla
Fate attenzione all’agente di riscossione, il suo potere cresce e potrebbe decidere per voi la movimentazione dei vostri rimborsi.
La politica fiscale italiana ha un andamento decisamente schizofrenico, perché onestamente non si comprende la direzione che l’esecutivo voglia prendere con le posizioni debitorie dei cittadini.
Costantemente con slogan da campagna elettorale, sentite al tg i ministri ripetere parole come bonus, fondi, dilazioni e aiuti governativi, ma onestamente i fondi per elargire bonus sono inconsistenti e gli aumenti in pensioni, assegni previdenziali vari sono di poche decine di euro.
Di contro assisteste a una politica di rientro fiscale alquanto sussultoria, in certi casi sono concesse proroghe decennali, in altre tempistiche infinitesimali per rientrare nel debito per evitare pignoramenti, che mostrano sempre più il bisogno di chiarezza per quanto riguarda la normativa tributaria e fiscale del paese.
Una riforma è necessaria per fornire certezze ai cittadini, che sono in difficoltà nel destreggiarsi con la burocrazia fiscale, percepita spesso come vessatoria.
Nuova disciplina
Fino ad oggi, i rimborsi fiscali e la riscossione viaggiavano su due binari distinti ed era il contribuente a gestire il proprio attivo e passivo tributario in base ai propri bisogni e necessità.
Molti hanno usato lo strumento della compensazione quando si avevano dei crediti Iva per saldare altre posizioni, per avvertire meno il peso di un cuneo fiscale molto pressante e per evitare in momenti difficili di dover sostenere spese elevate per il pagamento tasse. Era una libera scelta quella di usare il proprio credito di imposta, ma oggi si è deciso in altro modo.
Niente rimborsi per chi ha posizioni debitorie
La novità in campo tributario è il massino potere dell’agente di riscossione, che ha la facoltà di bloccare i rimborsi fiscali del contribuente senza il suo consenso, per disporne a saldo di posizioni debitorie, una sorta di blocco delle prestazioni in caso che il contribuente non accetti di compensare volontariamente alla richiesta dell’agente di riscossione.
Questa nuova disciplina della riscossione, prevede pertanto che non siate più voi a decidere cosa compensare e quando, ma in presenza di una cartella esattoriale i vostri crediti di imposta automaticamente andranno a saldo delle posizioni iscritte al ruolo. Perfetto per uno stato che deve fare cassa e recuperare fondi per il funzionamento della cosa pubblica, ma potrebbe essere letto anche come invasivo nella sfera tributaria del cittadino, che non ha più la libera scelta di compensare come vuole i suoi crediti di imposta.