Bollette luce e gas, le compagnie ti stanno fregando: se ti dicono così non devi credergli | Butti 130 euro
Non c’è molta trasparenza sul passaggio da mercato tutelato a quello libero, le compagnie sono molto scorrette.
Da quando c’è stato l’annuncio della fine del mercato tutelato, è stato detto tutto e il contrario di tutto, si è creata molta confusione tra i consumatori specialmente quando le persone erano convinte che da un giorno all’altro si sarebbero trovate senza luce e gas.
Come vedete la poca chiarezza e la disinformazione hanno trovato terreno fertile, per permettere al panico di scatenarsi, molti utenti hanno concluso contratti in tutta fretta senza godere dell’adeguata informazione e non è stato vantaggioso.
Le compagnie del mercato libero, ovviamente seguendo le basilari regole del marketing, sono arrivate ad offrire opzioni contrattuali sottocosto pur di accaparrarsi nuovi clienti, per poi modificare il contratto in un secondo momento.
Queste strategie così vantaggiose all’apparenza per l’ignaro consumatore, nascondono un sottobosco oscuro che sta generando qualche problema.
Cosa dice la legge
La normativa prevede la possibilità per gli utenti finali di cambiare idea e offre una data, il 30 giugno, per recedere da un nuovo contratto del mercato libero e scegliere di restare in quello tutelato.
Molti potrebbero preferire restare nell’ovile sicuro delle tutela graduale, è un loro diritto che deve essere garantito, ma le associazioni per la tutela dei consumatori hanno rilevato che si stanno verificando delle pratiche molto scorrette a danno dei cittadini. Sembra che così come è stato facile entrare nel mercato libero, non sia altrettanto semplice esercitare il proprio diritto di uscirne.
Ostruzionismo malevolo
Purtroppo le associazioni dei consumatori hanno rilevato che alcune società stanno rendendo molto difficile la pratica di rescissione contrattuale prevista dalla legge, per poter tornare al mercato tutelato. Alcuni gruppi hanno attivato call center automatici in cui non è prevista la selezione del tasto per recedere dal contratto, altri usano il trucco becero della linea che cade e altri ancora chiedono l’invio di una quantità di documenti tale impossibile da reperire.
E’ più che evidente che ci sia in atto un comportamento ostruzionistico malevolo nei confronti dei cittadini, che offre gli estremi per rivolgere una richiesta all’antitrust per essere tutelati e porre fine a un comportamento commerciale scorretto e abusivo nei confronti della parte contrattuale più debole, ossia i cittadini, che per ora possono ancora risparmiare 130 euro all’anno con la tutela di Arera e devono essere protetti assolutamente.