Assegno di Inclusione, il ricalcolo ISEE ha rovinato tutto: se te lo respingono la colpa è solo sua
Marzo promette ricalcoli e cambiamenti vari, quindi è allarme per l’assegno di inclusione che potrebbe mutare incredibilmente.
Come tutti ormai sanno, l’assegno di inclusione ha sostituito il vecchio reddito di cittadinanza ed è una misura pensata e studiata per le famiglie in difficoltà, che vivono sotto ad una soglia economica reputata difficoltosa dal Governo, per potere avere una vita stabile.
La normativa prevede che una delle condizioni per poterne usufruire, sia quella di avere un certo tipo di Isee, in quanto l’Adi è predisposto per le famiglie a basso reddito con evidenti situazioni di difficoltà economiche.
Non è un mero sussidio passivo, ma fa parte di quel percorso formativo pensato dai nostri economisti, che dovrebbe aiutare gli italiani ad essere inseriti in un mondo del lavoro refrattario a causa della crisi economica.
Molti hanno presentato la richiesta a Febbraio, nulla di illegale, perché questa possibilità era prevista dalla normativa, ma purtroppo, da quando la legge è stata messa in essere a oggi, lo status quo ha subito variazioni importanti.
Ricalcolo assegno di inclusione
Chi ha atteso fino all’ultimo momento potrebbe essere soggetto a ricalcolo dell’importo, perché l’INPS prende in considerazione la condizione reddituale del 2022 o 2023 se si è richiesto quello dell’anno corrente.
Questa condizione, come già sottolineato sopra, potrebbe portare vantaggi o svantaggi e, nell’ipotesi peggiore anche alla sospensione dei pagamenti, fermo restando che ciò è valido solo ed esclusivamente per coloro che hanno atteso così tanto a inoltrare la richiesta.
Come funziona il ricalcolo dell’assegno di inclusione
Per comprendere tutti i cambiamenti sul calcolo ADI, bisogna tenere presente che nell’anno 2021 e 2022, potrebbe essere accaduto che qualcuno dei nuclei familiari abbia goduto di un leggero miglioramento della situazione reddituale, cosa che implica una congrua riduzione dell’assegno o la sua sospensione definitiva, qualora si uscisse dai parametri previsti dalla nuova legge. Il problema è dovuto anche al fatto che l’Isee potrebbe non essere più compatibile con il benefit, perché i figli maggiorenni non conviventi, se a carico, rientrano nel nucleo familiare, innalzando le soglie parametrali della famiglia.
Questi piccoli cambiamenti potrebbero stravolgere la vita di molte famiglie, perché non rientrando più nell’opportunità di ricevere l’assegno, si troveranno in una situazione economica difficile e non potranno usufruire dei benefit per attuare il loro percorso formativo per iniziare ad approcciarsi con serietà e maturità al mondo del lavoro.