Disney bandita dalla TV, ora è davvero la fine: i suoi film saranno un lontano ricordo | Questi i titoli spariti per sempre
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù cantava Mary Poppins, ma quando la pillola è troppo amara, come in questo caso, cosa si fa?
Tempi difficili per il mondo dell’arte, negli ultimi decenni l’inclusività regna sovrana ed è difficile approcciarsi al mondo artistico senza sentire che tutto deve essere culturalmente accettato.
Non si può più scherzare, ironizzare, tutti devono avere un posto nella società immaginaria di un film e di un libro, di quella reale alla fine non interessa a nessuno, se non tramite qualche slogan da propaganda elettorale, e, se le opere sono del passato, vanno corrette o non sono assolutamente fruibili dai bambini senza genitori.
Sotto la mietitrice del politicamente corretto è finita anche la tata semplicemente perfetta Mary Poppins, che ora sarà visibile sopra i 12 anni se non accompagnati, a causa del linguaggio discriminatorio per la parola ottentotti usata dell’ammiraglio Boom, durante la danza degli spazzacamini. Il sostantivo è stato giudicato razzista, perché era il termine con cui i coloni olandesi chiamavano il gruppo etnico dei Khoi, perché in olandese il termine indica balbuziente e indicava le peculiarità della lingua di questo gruppo piena di consonanti ripetute.
Chissà se l’authority ha capito il messaggio insito nel film, perché la tata non è arrivata a salvare i bambini che sono meravigliosi e senza malizia, ma il loro papà che ha perso di vista la gioia “di sentirsi dello spazio il padron con il suo bell’aquilon”, dato che ha scordato l’importanza dell’essere parte di una famiglia.
Cose che la Disney non vi farà più vedere
Molti prodotti sono quelli incriminati in realtà, alcuni corti nati in periodi particolari oggi sono reputati difficili da comprendere per i più piccoli e quindi potrebbero subire quella che viene definita cancel colture, il moderno ostracismo, per qualcosa che viene reputato appartenente ad una cultura passata e che potrebbe essere frainteso.
Tra i titoli rientrabili in questa categoria: Der Fueher’r face con un Paperino nazista che palesemente ironizza sui metodi da lavaggio del cervello delle SS.
Titoli che finiranno nel dimenticatoio
Altri titoli censurati sono: Ti sogno California, per la caratterizzazione macchiettistica dei nativi americani, Un regalo per Paperina (inimmaginabile oggi che Paperino voglia regalarle una pelliccia , ma negli anni 40 era usanza).
Titolo offensivo “Domani a dieta” con Pippo che offende le persone sovrappeso, e Vietato Fumare dove si ironizza sul vizio del fumo, da cui alla fine il protagonista sceglie di non liberarsi (inammissibile oggi un inno al tabagismo).