Assegno di inclusione, pagamenti partiti ma in molti non li riceveranno: controlla il conto corrente
Attenzione al vostro status familiare o siete a rischio che l’assegno di inclusione da parte dell’INPS non arrivi.
L’ADI disposto per il mese di Febbraio 2024 per i nuclei familiari che hanno presentato la domanda entro il 31 Gennaio è partito, quindi potete tirare un sospiro di sollievo.
L’INPS sulla sua pagina ha anche predisposto il calendario che verrà seguito per provvedere a tutti i pagamenti, per permettere ai cittadini di controllare esattamente la data precisa in cui avranno l’accredito.
Ovviamente, l’ente previdenziale ha predisposto anche un vademecum per permettere a tutti con semplicità di verificare se la domanda presentata per ricevere l’aiuto è stata accettata, sospesa o messa in evidenza e tutti i passaggi da seguire, se è necessario integrare la documentazione o sbloccare richieste momentaneamente lasciate nel limbo.
L’Adi è un aiuto di 480 euro circa per sostenere i nuclei familiari fragili e permettergli di avere la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro.
Chi sono i beneficiari dell’assegno di inclusione
Tutti coloro che hanno a carico un familiare disabile, minore o un anziano che abbia superato i 60 anni, qualora secondo il loro indicatore patrimoniale risultino in una situazione di svantaggio (9.360 euro di ISEE), possono essere inseriti in un programma di cura e assistenza da parte dei servizi sociali.
Non si può beneficiare dell’ADI, se non si è cittadino italiano o se si è sottoposto a misure cautelari per una condanna in via definitiva, perché l’aiuto è incompatibile con questi status.
Chi non riceverà l’assegno di inclusione
Dato che l’Isee è un autodichiarazione e non è compito del patronato verificare la veridicità delle informazioni, qualcuno potrebbe rilasciare dichiarazioni mendaci per ottenere il benefit. Qualora nei controlli a campione risultasse che avete fornito dichiarazioni o documenti falsi potreste avere dei guai con la giustizia, dato che state cercando di frodare lo Stato.
Omettere le variazioni del proprio status patrimoniale, potrebbe essere punito con la reclusione da uno fino a tre anni, la vostra famiglia perderà ogni beneficio e voi perdereste la libertà. Ricordate che l’assegno è compatibile con la Naspi, Discoll e la disoccupazione agricola, ma non è compatibile con qualche familiare che si è volutamente licenziato. Non potete mentire su queste situazioni, se subiste un controllo, rischiereste la prigione e la vostra famiglia già in una situazione economicamente fragile, rischierebbe di perdervi, cercate di essere onesti, fatelo per loro.