Assegno di Inclusione, se spendi più di questa cifra perdi ogni diritto: in molti l’hanno già superata
La misura che ha sostituito il vecchio reddito di cittadinanza non è qualcosa che dovete dare per scontata.
Sebbene sia passato il messaggio che l’Assegno di Inclusione sia il sostituto identico del reddito di cittadinanza, la realtà non è questa.
I controlli per ricevere l’ADI sono sicuramente migliori, per evitare sprechi di denaro pubblico, perché non è un sussidio passivo, ma uno strumento per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro e il suo importo è variabile in base alla composizione del nucleo familiare.
Se vi siete avvicinati al mondo di questo sussidio, saprete sicuramente che le regole che vi vengono chieste da seguire per riceverlo sono molto ferree, dai controlli presso i servizi sociali, dalla possibilità di frequentare corsi di formazione, dall’obbligo di usare il denaro solo per determinati scopi.
Non è un mistero che purtroppo, molte persone che percepivano il reddito di cittadinanza, lavoratori in nero, usavano quel plus per acquistare beni extra come console di lusso per i propri figli.
Rischiate di perdere l’Assegno di Inclusione
L’ADI può arrivare ad un massimo di 6.000 euro l’anno, ossia 500 euro al mese, cifra che può salire di altri 130 euro, qualora i nuclei familiari siano composti solo da persone sopra i 67 anni.
L’assegno è caricato su una Postepay, ma i prelievi sono tracciati in maniera differente, cosa che in teoria doveva essere stata fatta anche prima ma si è eluso il sistema, ora invece, se le regole sono infrante, si perde completamente il diritto al benefit.
I vostri prelievi sono controllati
I soldi del vostro ADI sono monitorati, servono ad acquistare beni e servizi, ma solo se ammessi dalla normativa del sussidio presso strutture commerciali ed esercizi convenzionati. Potete pagare le bollette, comprare beni di prima necessità e alimenti o pagare l’affitto. Sono esclusi completamente i beni non necessari.
Per questo motivo, il contante prelevabile al mese è pari alla cifra di 100 euro, per evitare quello che capitava con il reddito, ovvero spese di beni extra lusso. Qualora prelevaste di più e palesemente si rilevi un’attività di risparmio in frode per comprare beni non strettamente indispensabili a spese dello Stato, potrebbe partire una rigida sorveglianza monitorante che potrebbe farvi perdere l’Assegno di Inclusione e tutti i benefici ad esso connesso. Ricordate, non è un sussidio passivo, è uno strumento per farvi trovare lavoro ed essere inseriti nel mercato, usatelo con saggezza.