Debiti fiscali, niente più multe né sanzioni: l’Agenzia delle Entrate non potrà più chiederti nulla
Il sistema fiscale italiano è vissuto dai cittadini come una vessazione, è necessario un cambiamento drastico ed equo.
Non è un mistero che il sistema fiscale sanzionatorio italiano sia un tantino vessatorio nei confronti dei cittadini. Purtroppo è standardizzato e non prende in considerazione veramente caso per caso; le regole sono stabilite a priori e a nulla vale un dialogo con l’Agenzia delle Entrate.
Spesso agli sportelli le persone litigano con l’impiegato, perché desidererebbero più rate, meno sanzioni, calcoli più realistici sull’effettiva possibilità di adempiere da quel particolare nucleo familiare ai pagamenti.
Purtroppo, il Fisco ragiona su aliquote e regole fissate e discutere è inutile. Non è un istituto che valuta le reali disponibilità economiche e quindi, quando arrivano le cartelle, entrate a far parte di una sorta di modello precostituito che non lascia spazio a variabili, motivo per cui i cittadini non si sentono capiti, perché a volte somme ingenti a tre zeri sono richieste nell’arco di 15 giorni.
Lo standard europeo è cambiato negli anni e l’Italia deve adeguarsi, perché non è assolutamente con un politica pressante e iniqua che recupererà gli ammanchi dalle normali famiglie in difficoltà, che non sono riuscite ad adempiere ai propri debiti tributari.
Rivoluzione tributaria
Il Governo ha optato per una decisione importante, per quanto concerne la riscossione dei tributi, come la riduzione ad un terzo delle sanzioni amministrative applicate, che ora partono da un quinto.
Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, ha espresso il desiderio di applicare un principio di maggiore proporzionalità dell’apparato sanzionatorio fiscale.
Lo Stato sceglie di comunicare coi cittadini
Lo Stato, per recuperare le somme dovute, in caso che palesemente non si sia in presenza di un comportamento fraudolento, ha deciso che l’attuale sistema ha sanzioni da esproprio , come nel caso dell’Iva che ha aumento fino al 240% in caso di mancato versamento. Una sproporzionalità lontanissima dagli standard europei .
In sostanza tutto ciò si tradurrebbe nella esclusione della punibilità repressiva nei confronti di coloro che non possono pagare per causa di forza maggiore a patto che si rateizzino l’imposta, le sanzioni e gli interessi e, se concorrono circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra la violazione e la sanzione, questa dovrà essere ridotta in base a quanto stabilito dagli standard europei che reputano inutile una repressività fine a sé stessa nei confronti dei cittadini in difficoltà.