Shrinkflation, la “truffa” dei produttori colpisce anche questi negozi: migliaia di italiani non se ne sono accorti
La crisi è un flagello biblico, non sempre si manifesta in maniera palese, ci sono cose che nemmeno riuscite a vedere.
Siete poveri, è inutile mentire, gli stipendi sono bassi e il caro vita non è sostenibile. Risparmiare è praticamente impossibile al giorno d’oggi e il vostro potere d’acquisto diminuisce ogni giorno che passa.
In questi anni molti fattori si sono abbattuti sull’economia: il Covid ha fermato il mondo e le produzioni, la guerra russo-ucraina ha bloccato l’afflusso energetico e ora il conflitto in Medio Oriente sta piegando definitivamente un’economia mondiale fragile e instabile.
Ovviamente nessuno può gridare al Tg che si vive sull’orlo del precipizio, che gli economisti parlano di disastro e che non ci sono e non ci saranno più soldi per nessuno, questo scatenerebbe l’anarchia, perché non si può togliere alle popolazioni la speranza.
Purtroppo, però, la verità è amara e triste e non si può fingere che non sia così, tutti lo sanno, dai politici, alle banche e anche le aziende e quello che tentano tutti di fare è mantenere la popolazione il più tranquilla possibile.
Lo stratagemma dello shrinkflation
Per combattere l’inflazione e fare in modo che i consumatori non abbiano comportamenti evitativi e che non si sentano poveri, le aziende sfruttano uno stratagemma diabolico: lo shrinkflation. Una crasi tra le parole “shrink” (restringere) e “inflation” (inflazione).
In italiano potrebbe essere tradotto con il termine “sgrammatura” ed è un escamotage per permettere di avere un ritorno sulle vendite riducendo i costi, mantenendo i volumi di vendita.
I produttori usano un piccolo trucco
La sgrammatura è un fenomeno sfuggente, perché difficilmente ve ne accorgete, ma i produttori tendono a rimpicciolire le confezioni dei prodotti più svariati di poco, ma mantengono inalterato il prezzo di vendita. In pratica è un aumento di prezzo mascherato, se verificate le confezioni di alimenti, di prodotti per la casa o beauty noterete che sono più piccole e questa riduzione di quantità è tutto profitto per il produttore. Il detersivo per i piatti Nelsen da un litro, ora è diventato una confezione da 850 ml e, dato che lo pagate come se fosse un litro, risulta un rincaro del 53%.
Questo non vi aiuta, perché quando fate la spesa diventa difficoltoso fare una scelta consapevole, i produttori hanno cambiato il pack in base ai vari punti vendita, rendendo arduo comparare i prezzi, inoltre il marketing cerca di sviarvi, perché sembra un rebranding minimalista e i vostri soldi spariscono nel nulla.