Debiti, il Governo salva proprio tutti: al via la nuova rottamazione per chi ha conti in sospeso col Fisco
Forse c’è una piccola speranza per chi non riuscirà a rispettare le scadenze della rottamazione quater col Fisco.
In momento di crisi economica di tale portata, purtroppo, non tutti hanno avuto la possibilità di rispettare le scadenze previste dalla rottamazione quater, la prima scadenza era il 31 ottobre e la seconda era prevista per il 30 novembre.
Il decreto anticipi ha concesso un piccola proroga per coloro che non avevano versato il dovuto e aveva slittato la scadenza al 18 dicembre, offrendo una boccata di ossigeno a chi non è stato puntuale.
Ricordate che il versamento nei giorni prestabiliti è un onere, per non perdere i benefici dati dalla rottamazione quater e il non rispettare le scadenze potrebbe cagionare un problema per tutti coloro che ancora devono somme al Fisco.
Per questo motivo la speranza più grande resta la proposta contenuta nell’emendamento del decreto Milleproroghe, che prevede un’ulteriore dilazione dei termini per il versamento delle somme in questione.
Nuova sanatoria all’orizzonte
L’ipotesi di una nuova sanatoria è in lavorazione e deve ottenere il benestare della Ragioneria dello Stato, ma, se diventasse effettiva, potrebbe giovare moltissimo ai contribuenti.
Se fosse accettata. si potrebbe continuare a versare i debiti beneficiando della percentuale di sconto della rottamazione quater e delle date che erano state previste con la proroga del 18 dicembre, quindi la prossima data utile per pagare con i bollettini già ricevuti sarebbe il 31 marzo.
I benefici di un’eventuale proroga per lo Stato e i contribuenti
Lo Stato avrebbe dei vantaggi a continuare a garantire i privilegi delle cartelle emesse con la rottamazione quater, perché senza sanzioni e interessi, riuscirebbe comunque a garantirsi un gettito di credito nelle proprie casse, che è fondamentale in un momento economico debole. I dati affermano che quasi il 40% del debito con lo stato è irrecuperabile, perché intestato a persone decedute e rappresenta un quantità di denaro così ingente da spingere lo Stato alla “clemenza” verso chi è in ritardo pur di avere un beneficio monetario.
Le persone con pendenze in essere non hanno modo di subire recuperi forzosi da parte del Fisco, perché restano solo le prime case impignorabili o i beni strumentali, pertanto lo Stato dovrebbe accordare la proroga, dato che in questo modo, anche se non nei termini stabiliti inizialmente, riuscirebbe a far entrare nelle vuote casse italiane le somme che potrebbero essere utili per il Paese.