Autostrada, da oggi viaggiare ti costa il doppio: questi aumenti non salvano nessuno | Le cifre
Pedaggi autostradali alle stelle in base alle previsioni delle Decreto Milleproroghe, cosa accadrà nel 2024.
Il MIT sul proprio sito web ha comunicato gli adeguamenti della tariffe autostradali per l’anno corrente, confermando quanto previsto dal decreto milleproroghe.
Questo decreto ha stabilito come termine ultimo il marzo 2024 per presentare, da parte delle società concessionarie, le proposte di aggiornamento dei piani economici e finanziari e ha prorogato fino al 31 dicembre il termine per i concessionari per aggiornare i piani economico finanziari.
Per i profani tutto ciò ha significato un aumento delle tariffe autostradali del 2,3 %, o almeno così dicono, anche a causa dell’inflazione e delle decisioni degli alti funzionari dei concessionari.
Il MIT afferma che, nonostante tutto, gli aumenti tariffari siano rimasti molto al di sotto del tasso di inflazione corrente e le variabili applicabili sono state contenute.
Aumenti autostradali dove si paga di più
Sebbene gli enti non vogliano mettere in allarme gli automobilisti, che dopo l’aumento benzina e l’aumento dell’assicurazione, devono affrontare anche l’incremento autostradale, è palese che in alcune tratte si paga molto di più.
Ovviamente gli incrementi hanno colpito le tratte più frequentate dai pendolari, quindi le zone intorno a Milano e Roma gli aumenti, nonostante quando dichiari il MIT, sono arrivati al 5%, una cifra ragguardevole, se si pensa a quante persone percorrano queste tratte quotidianamente.
Duri colpi al portafoglio degli automobilisti
Conti alla mano, quasi tutte le tratte hanno subito un aumento che oscilla dai 10 ai 40 centesimi, ma quelle più frequentate da lavoratori e studenti hanno rincarato molto di più i costi di tratta. Per andare da Roma a Civitavecchia si spendono 4.50 euro, quindi il 4,7% in più rispetto agli anni precedenti. L’incremento più assurdo è quello della Cavenago – Milano Est che è cresciuta del 5,3%, considerando che è un tratto frequentatissimo dai pendolari milanesi.
La cosa più triste è che questi aumenti nelle tariffe non sono accompagnati, almeno nell’immediato, da un piano mirato di investimento da parte delle concessionarie, che dovranno comunicare le proprie decisioni per migliorare e ammodernare la rete autostradale italiana solamente in un secondo momento. Trattamento iniquo per i cittadini, perché senza essere qualunquisti, è fortemente offensivo chiedere denaro in più in un momento di crisi, senza avere un giustificato motivo di aggiornamento della rete che verrà presentato poi, sempre che non vengano concesse ulteriore proroghe in un paese che alla fine è sempre e solo un imponente cantiere.