Partita IVA, come cambiano le detrazioni nel 2024 con la Manovra: agli autonomi questo non piacerà

Partita iva
Lavoro autonomo detrazione 2024 – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Il lavoro autonomo e le detrazioni fiscali tutto quello che c’è da sapere dopo la Manovra Finanziaria 2024.

I lavoratori autonomi forse sono da sempre un po’ penalizzati per quanto concerne le detrazioni fiscali, perché rispetto alle grandi aziende che possono scaricare la qualunque, le imprese individuali hanno un range di scarico molto basso e spesso sono penalizzate dal cuneo fiscale, sia che abbiano un lavoro continuativo sia che si tratti di una prestazione occasionale.

La recente riforma Irpef, che ha posto in essere una riduzione delle aliquote da quattro a tre  con i relativi scaglioni di reddito per le detrazioni,  è contenuta nell’art 13 del TUIR, testo unico sull’imposta sui redditi, stabilisce una riduzione di 1.265 euro per i titolari di redditi da lavoro autonomo fino a 5.500 euro.

Tutti coloro che maturano un reddito superiore hanno specifiche regole di calcolo, per quanto concerne aliquote e imponibili.

Ricordate che non siete considerati come lavoratori autonomi, se siete titolari di contratti di collaborazioni coordinate e continuative, a progetto o lavoro occasionale di tipo accessorio.

Cosa dice l’art 13 del Tuir

Se leggete questo articolo scoprirete che il punto di partenza per il calcolo delle nuove detrazioni Irpef  è basato su tre scaglioni precisi. Fino a 28.000 euro l’aliquota IRPEF è del 23%, da 28 a 50.000 euro l’aliquota è a 35%, oltre i 50.000 è del 43%.

Si evince che, con la riforma fiscale, l’aliquota del 25% non è più prevista e si è intervenuti sui primi due scaglioni accorpandoli in un’unica aliquota del 23%, sfavorendo le categorie che sono state eliminate.

Irpef
Irpef per la partita iva – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Riforma Irpef

In sostanza per i lavoratori autonomi non cambierà nulla, perché resta pari a 5.500 euro la soglia prevista per la no tax area, ovvero il limite di reddito entro cui la tassa è assorbita dalle detrazioni riconosciute. Quindi nei regimi fiscali più diffusi, ovvero la vecchia P.Iva del vecchio regime dei minimi o del nuovo regime forfettario, l’imposta da pagare viene calcolata sul reddito effettivo prodotto scorporando la differenza tra costi e ricavi.

Poco cambia per il regime forfettario, perché la soglia dei ricavi e compensi è sempre di 85.000 euro all’anno, la flat tax si applica fino ai 100 mila, superati i 100 mila si esce dal regime forfettario. Il cambiamento si nota dal fatto che ora la fattura elettronica è un obbligo per chiunque, per evitare atti fraudolenti nei confronti del fisco, ma nonostante si facciano sempre molte promesse il cuneo sul lavoro autonomo è sempre sentito.