Case Green, nuove regole dall’Europa: queste caldaie saranno illegali | Se la tua è in lista dovrai dirle addio

Case green
Case Green- Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Il Parlamento Europeo approva il testo per le direttive case green, frutto di un lavoro coordinato di commissioni.

La progettualità, che ricorre l’Unione europea, è rivolta ad un paese con dei requisiti specifici per non impattare sull’ambiente, il problema che è diventato più che mai d’urgenza da risolvere con priorità.

Per completezza di informazione, le vostre abitazioni sono responsabili del 40% del consumo energetico europeo e del 36%  delle emissioni dirette ed indirette di gas serra.

Il testo iniziale della direttiva era molto rigido, perché l’Europa esprimeva il desiderio di un cambio netto e deciso per tutte le abitazioni per adeguarsi agli alti standard che si vogliono raggiungere per il domani.

L’Italia, forse un tantino più concreta sulle reali disponibilità finanziarie delle famiglie, si è opposta a un obbligo repentino e alla fine si è optato per una rivoluzione green per obbiettivi dilazionata nel tempo, dimodoché tutti abbiano la possibilità di adeguarsi ai piani per risolvere i problemi energetici delle abitazioni e renderle efficienti.

Obiettivo casa Green 2024

Il piano ecologico previsto dagli stati membri dell’Unione prevede che gli edifici residenziali debbano ridurre il consumo di energia primaria del 16%, quelli non residenziali dovranno ridurre del 33% e dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti a emissioni zero.

Gli edifici pubblici, che entro il 2028 dovranno essere a emissione zero, dovranno essere dotati di pannelli fotovoltaici, per sfruttare al meglio la produzione di energia solare. Una svolta verde epocale, che richiederà uno sforzo economico ingente e un supporto statale molto forte, per introdurre tutti questi cambiamenti.

Caldaia non a norma
Caldaia non a norma – Depositphotos – www.FinanzaRapisarda.com

Il problema della caldaie nel piano green europeo

Secondo l’Istat gli edifici residenziali italiani non a norma e che, secondo gli standard europei finirebbero in classe energetica G, sarebbero quasi 1,8 milioni, quindi sarebbe impossibile seguire una direttiva rigida e impositiva. Una certa flessibilità è necessaria, per permettere una valutazione  del patrimonio edilizio e portare alla riduzione del consumo energetico in maniera graduale.

L’anno finale sarà il 2040, quando le caldaie a gas cesseranno di esistere, ma già dal 2025 i Paesi membri dell’unione non riconosceranno più agevolazioni e aiuti per l’installazione di caldaie a gas. L’eccezione è prevista solo ed esclusivamente se si decide di installare un sistema ibrido, quello che prevede un alimentazione proveniente da diverse fonti di energia. A questo punto resta solo cercare di capire dove verranno trovati i fondi per le ristrutturazioni obbligatorie, che comunque non sono derogabili.