Shopping, un italiano su due è cascato nella trappola: gli acquisti sono manipolati ma nessuno se ne accorge | Cosa succede
Fare shopping, lasciarsi trasportare dalle vetrine, dai commessi sorridenti, dai pack accattivanti è bellissimo, ma occhio al portafogli.
Black Friday, Cyber Monday, offerte lampo, Natale, sconti anticipati, tre per due, prendi tutto al 50%; queste sono solo alcune delle occasioni che negli ultimi tempi vi hanno portato a fare shopping.
Passeggiare tra le vetrine colorate con qualche amico, fare acquisti per sé o per altri allevia lo stress, ma è scientificamente provato che la dopamina che si attiva è solo momentanea, come quando si mangia il cioccolato, per un breve momento il vostro cervello si sente appagato, poi quando la dopamina scende, se per caso avete esagerato, potrebbe scattare il senso di colpa e la frustrazione.
In un momento di crisi molto sentito dalla popolazione, però, non è nemmeno giusto vivere sempre di privazioni, quindi ogni tanto qualche scappatella dal regime di rigore, per preservare il budget familiare, è più che concessa, anche perché si vive una volta sola.
La domanda che dovete porvi è un’altra, siete sicuri che le vostre scelte siano davvero vostre?
Il peso degli influencers
La base degli acquisti è il desiderio, quindi, quello che vi dovete chiedere quando acquistate, è se quel desiderio sia veramente vostro o se per caso è stato generato da qualcosa di diverso.
La generazione dei millenials, dei boomer come dicono i ragazzi, si lascia più andare seguendo brand di fiducia, consolidati e che conoscono. Forse con la maturità arriva anche la consapevolezza dell’acquisto leggermente dettato dal buon senso. La generazione Z, al contrario, è bombardata su ogni tipo di piattaforma da influencers, che suggeriscono cosa provare e non sempre queste pubblicità, più o meno esplicite, sono simbolo di qualità.
Influencer e shopping
La figura di un buon influencer al giorno d’oggi è in grado di condizionare moltissimo il mercato delle vendite. I canali social sono diventati un enorme cartellone pubblicitario più o meno esplicito e gli acquisti avvengono, perché un content creator sta dicendo che un certo prodotto va comprato. Tralasciando lo scandalo pandori Ferragni, che la procura di Prato accerterà, tutti voi ricorderete qualche mese fa l’introvabile Labello alla mora diventato virale dopo anni che nessuno ne parlava, perché è stato sapientemente gestito su Tik Tok per rilanciare il brand.
Anche inconsapevolmente, qualcuno di voi sarà caduto nella trappola social, dato che i prodotti che vengono spinti maggiormente sono quelli di make-up. di abbigliamento, passando dai consigli di lettura a quelli di serie tv. Valutate sempre, cercate confronti, non lasciate che un influencer scelga per voi.