Riscaldamento rotto in affitto, cosa fare se il proprietario non lo aggiusta: attento alle tue mosse o rischi grosso
Riscaldamento rotto quando sei in affitto. Occhio a come ti muovi o rischi grosso. Supermulte in arrivo.
Il riscaldamento è una vera e propria piaga per tantissime famiglie italiane, soprattutto quelle con svariati figli piccoli a carico, come anche per i pensionati, che in certi casi percepiscono un assegno mensile troppo esiguo. Ora che il freddo si è fatto sentire nelle nostre città è impossibile non accenderlo. Se poi abbiamo ragazzi o bimbi che ci passano molto tempo dobbiamo stare attenti.
Sono infatti avvezzi ad ammalarsi con una certa frequenza. Questo non significa che dobbiamo esagerare con la sua accensione, perché ogni grado in più comporta costi elevati per l’appunto in bolletta. Se possiamo starci attenti ad accenderlo quando siamo nella nostra dimora e non esagerando coi gradi, spegnendolo di notte, come pure spegnendo i termosifoni nelle stanze che non usiamo, quando non funziona iniziano guai seri.
Chiaramente, se ciò capita per una giornata o poche ore è un conto, ma se persiste la situazione diventa decisamente molto ma molto pesante da sopportare. Se è rotto c’è da mettersi le mani nei capelli, specie nei giorni festivi. Tuttavia se siamo i padroni possiamo agire noi stessi in prima persona e chiamare il pronto intervento. Ma se siamo in affitto non possiamo farlo e dobbiamo in primis contattare l’amministratore e/o il padrone di casa e avvertirli del nostro disagio.
A loro volta dovranno mettersi in moto per aiutarci. Ovviamente è un nostro diritto che sia risoltala questione assai spinosa, anche perché noi paghiamo ogni mese un canone d’affitto, e lo è ancora di più se siamo regolari con i vari pagamenti. Fondamentale è poi mantenere buoni rapporti col padrone di casa e cercare sempre, anche se siamo arrabbiati o irritati, di essere gentili con lui e di essere educati.
Riscaldamento rotto in affitto, cosa fare se il padrone non lo aggiusta
Ovviamente non significa farci prendere in giro. Tuttavia lui non si può astenere da darci una mano e deve mettersi in moto fin da subito per provvedere a tutte le opere necessarie per la manutenzione straordinaria. Quindi non se ne può lavare le mani alla Ponzio Pilato e nascondersi dietro a scuse inutili.
Lui deve permetterci di vivere bene nella sua casa o appartamento. E qualora non ci aiuti e se ne infischi della problematica, non adempiendo ai suoi doveri si può richiedere il risarcimento di danni patiti. Tuttavia è sempre bene non farsi prendere dall’ira, che è cattivissima consigliera, e non agire in modo avventato, per poi rischiare di passare dalla parte della ragione a quella del torto.
Attenzione ai diritti e doveri del locatario e dell’inquilino
Difatti la Legge dice che non si può non pagare l’affitto, anche se la tentazione può essere molto forte. Difatti la cattiva funzione degli impianti di riscaldamento non esenta l’inquilino di pagare il canone. Il proprietario potrebbe sfrattarlo per morosità. Non può nemmeno astenersi dalle spese di riscaldamento.
Può farlo s0lo se gli impianti di riscaldamento non funzionino affatto e non riscaldano minimamente l’immobile. Tuttavia il padrone di casa deve intervenire sia se parliamo di riscaldamento centralizzato condominiale che singolo e non può sottrarsi nemmeno in caso di realizzazione di un impianto autonomo, sostenendo anche cifre molto alte a stretto giro. Altrimenti può beccarsi una bella denuncia.