Gerry Scotti, quello che fa con la sua pensione è inimmaginabile: ecco che fine fanno i suoi soldi | Rimarrai sorpreso

 

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Curiosare ogni tanto tra le vite dei vip e scoprire quanto guadagnano è un sorta di bird watching pettegolo.

Un pochino di sana curiosità e gossip sulle vite dei personaggi televisivi non fa male, specialmente se si parla di uno dei volti più amati delle reti Mediaset, ovvero Gerry Scotti.

Il presentatore da anni tiene compagnia agli italiani con show di pregio e divertenti, sempre con un sorriso e tanta umiltà.

Lo avete visto nell’originale “Passaparola“, nel geniale ” Chi vuol essere milionario” e ultimamente fare il giurato buono a “Tu si que vales” bizzarro talent, dove chiunque può esibirsi nella cosa che gli riesce meglio, che sia seria o meno.

Ovviamente, essere un uomo di spettacolo carismatico e popolare lo ha portato in video per un numero incredibile di ore e sicuramente i suoi guadagni saranno a molti zeri.

Non tutti sapete che

Nel lontano 1987 Gerry è stato eletto deputato tra i candidati del Partito Socialista Italiano con 10.000 preferenze ottenute. Una buona percentuale, per un uomo che oltre agli impegni radio-televisivi aveva deciso di occuparsi anche di politica.

Probabilmente ai tempi decise di provare la carriera politica, attratto anche dai suoi studi in Giurisprudenza, abbandonata quando mancavano solo due esami alla laurea, perché già lanciato verso la carriera radiofonica.

i guadagni di Gerry Scotti
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Quanto guadagna all’anno Gerry Scotti

Secondo alcune indiscrezioni, Gerry Scotti arriverebbe a guadagnare annualmente circa 10 milioni di euro: i proventi sono frutto da una parte del suo cachet televisivo e una parte dalle collaborazioni con famosi brand a cui dona il suo volto da anni. Risulta anche essere il proprietario di uno degli studi televisivi usati da Mediaset: lo Studio Michelangelo che si trova a Cologno Monzese.

In pochi sanno che Gerry vorrebbe rinunciare al suo vitalizio di 1.400 euro che gli spettano come ex parlamentare, cosa che prova a fare da anni, ma la burocrazia italiana gli rema contro in ogni modo. Egli stesso ha affermato che quando gli è stato detto di donarli in beneficenza, era una cosa che faceva da tempo, ma lui vorrebbe che questo vitalizio gli fosse tolto, ma a quanto pare per l’apparato statale è una cosa troppo complicata, anche perché lo stesso Gerry ha cercato di formare un gruppo di ex che potessero rinunciare al vitalizio e non ha avuto nessuna adesione. Pertanto, dona la sua pensione da parlamentare ai gruppi di sostegno della famiglie di chi purtroppo è scomparso per un incidente sul lavoro.