104, l’INPS mette nuovi paletti ai permessi per la cura dei tuoi cari | Attento alle novità o rischi il lavoro
La legge 104 permette di essere accanto ai propri familiari in difficoltà, seguendo delle condizioni molto precise prestabilite.
La legge 104, da quando è stata introdotta, è uno strumento molto utile per tutte le persone con problemi di salute talmente gravi, da poter rientrare in quelle categorie protette dallo Stato, per poter avere un aiuto economico, entrare in un categoria protetta e trovare lavoro qualora le condizioni fisiche lo permettano e avere agevolazioni per l’acquisto dei farmaci necessari al trattamento delle proprie patologie.
Avere un familiare con una patologia è una preoccupazione costante per molti, fonte di ansia e stress, perché da quando le famiglie sono diventate nucleari e non si risiede più tutti vicini, occuparsi di un malato cronico non è mai facile.
Ci sono badanti, volontari e tante figure, ma i responsabili per i vostri familiari siete voi e, quando si tratta di avere a che fare con le istituzioni pubbliche, i referenti siete voi in persona e conciliare il lavoro, con le mille burocrazie mediche può essere davvero frustrante.
La legge 104, nel 1992 quando è nata e poi con le successive modifiche, ha introdotto vari criteri per i lavoratori che assistono come cargiver o tutore persone con disabilità, per poter avere permessi straordinari dal lavoro in caso di bisogno e necessità.
Cosa ha deciso l’INPS il 22 novembre del corrente anno
L’ente previdenziale con il messaggio n 4143 ha fornito indicazioni per il congedo straordinario ex art 42 comma 5 d.lgs 151/2001 sui permessi, per assistere il soggetto in situazione di gravità.
Questo messaggio è più che altro un chiarimento che si riaggancia alla varie riforme in caso in cui il malato usufruisca di più persone di appoggio, che abbiano la possibilità di richiedere un permesso lavorativo ex legge 104, per assentarsi in via straordinaria per assistere il degente.
Permessi straordinari per 104
In pratica la normativa prevede che un permesso straordinario non può essere riconosciuto a più di un lavoratore per assistere la stessa persona, ma possono fruire dei permessi più persone a giorni alterni se la disabilità è grave, l’importate è che il congedo non sia dato negli stessi giorni.
Possono essere accolte domande di congedo straordinario, per periodi in cui sono stati già fruiti i 3 giorni mensili canonici, qualora si dimostri che la disabilità è così invalidante da dover richiedere un ulteriore intervento del lavoratore, purché i familiari si alternino e non usufruiscano dei permessi nel medesimo giorno.