Bollette, il gas sta finendo e la colpa non è dell’inflazione: forniture a rischio interruzione | Ecco chi rimane al freddo quest’inverno
Con i dati attuali, non è assolutamente possibile prevedere se e quanto potrete riscaldare le vostre case nei mesi che verranno.
L’Europa sta vivendo un momento terribile economicamente, il conflitto russo ucraino aveva destabilizzato l’approvvigionamento energetico, destando preoccupazione per i vertici del potere. Ora incombe sulle popolazioni il terribile conflitto in Medio Oriente.
Gli eventi che si stanno verificando lungo la striscia di Gaza, oltre che brutali e oltraggiosi per la popolazione, portano con sé delle conseguenze impensabili.
Pochi giorni fa la nave car carrier Galaxy Leader al largo delle coste yemenite è stata sequestrata dai ribelli Houthi, come reazione all’invasione israeliana di Gaza.
Questo sequestro pone una grande red flag sulla sicurezza del trasporto marittimo mondiale e le conseguenze non possono assolutamente essere prevedute e controllate.
Prezzi fuori controllo
Il rischio di vedere crescere i prezzi di gas e petrolio è molto alto, se le ostilità continueranno ad inasprirsi e la zona mediorientale diventerà tutta pericolosa.
Dopo il sequestro di questa nave dai ribelli appoggiati dall’Iran, è evidente che le preoccupazioni siano peggiorate, perché la sicurezza marittima non è più garantita e, se le vie commerciali sono a rischio, le regole di mercato continuano spietate: molta domanda+ poca offerta = prezzo alle stelle.
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Il coinvolgimento di tutti nella guerra
L’Iran, ovviamente, ha negato di essere coinvolto in questo incidente marittimo, ma un portavoce Houti ha dichiarato che tutte le navi israeliane saranno prese di mira, fino al termine delle operazioni militari contro Hamas, questa belligerante politica potrebbe portare all’interruzione di flussi di carburante nelle regione. Il Qatar, uno dei più grandi fornitori di gas naturale liquefatto, potrebbe interrompere le navigazioni per la sicurezza delle sue flotte e i prezzi energetici salirebbero ancora di più.
L’Europa cerca di tranquillizzare gli allarmisti, dicendo che l’inverno comincerà con siti di stoccaggio preventivamente rimpinguati, anche se l’equilibrio resta vulnerabile, basti ricordare lo scorso anno quando la Russia ha frenato i flussi dai gasdotti. Non è possibile prevedere come si espanderà il conflitto e quali conseguenze ci saranno purtroppo. Le certezze matematiche sono quelle date dai numeri e la settimana è cominciata con un rialzo del 7% del gas in Europa, un balzo che, forse, era stato accantonato in maniera prematura. Non ci sono strumenti per escludere a priori l’aumento dei combustibili, si può solo sperare che il conflitto termini per non sacrificare più vite innocenti e poi vedremo come affrontare i danni.