Povertà, il nuovo rapporto lancia un allarme senza precedenti: nemmeno chi lavora riesce a sopravvivere | Colpita quasi metà della popolazione
Basta girare la testa dall’altra parte e ignorare il problema: l’Italia è un paese povero ed è un triste dato di fatto.
La Rivoluzione francese ha venduto un sogno borghese per soverchiare la monarchia e la nobiltà. Anche il figlio del contadino poteva diventare qualcuno, poteva scalare i vertici del successo, poteva cambiare il suo destino.
Ora a distanza di secoli, tirando le somme, potete tranquillamente dire che chi è nato povero, tranne rari casi, è destinato a rimanere povero.
Un fallimento di lotta di classe, fatto di clientelismo, nepotismo e caste lavorative elitarie (medici, notai, avvocati solo a titolo d’esempio) che svolgono la stessa professione da generazioni, geneticamente impossibile, perché, in anni e anni, sicuramente è nato qualcuno poco portato al mestiere di famiglia, ma la meritocrazia in Italia non conta niente, se c’è il lignaggio alle spalle.
Deprimente e sciatto il paese che lascia i suoi figli allo sbando e sempre più allarmanti i dati che arrivano da istituiti di beneficenza come la Caritas.
Cosa dice la Caritas
Il rapporto Caritas riferisce dati terrificanti, perché la povertà è in crescita esponenziale, ed ha assunto un nuovo volto, dato che le persone in difficoltà sempre più spesso hanno un lavoro.
Questo significa che il caro vita è arrivato alle stelle e chi ha un salario basso non riesce a vivere dignitosamente. Praticamente un italiano su 10 è povero e se ragionate su larga scala, significa che 5,6 milioni di persone, il triplo rispetto a 15 anni fa, versano in una condizione non decorosa in un paese che si dovrebbe definire evoluto e stabile. Il governo ha abolito quel salvagente che era il reddito di cittadinanza, il quale ha salvato il decoro di quasi un milione di famiglie. Come se non bastasse, l’esecutivo non ha remore nei confronti del salario minimo, con il risultato che il 23% di coloro che si rivolgono alla Caritas hanno un lavoro.
Lavorare non basta più per sopravvivere
Il disagio economico è così elevato che non basta più che ci sia almeno un occupato in casa, il caro prezzi non permettere a 1/4 della popolazione di nutrirsi adeguatamente e di riscaldare la propria casa, infatti, molti richiedono un sussidio per poter dignitosamente affrontare l’inverno.
Il dato più orribile è che tra i paesi dell’Europa, l’Italia è quello in cui la trasmissione delle condizioni inter generazionali di vita resta il più elevato. Significa che i bambini del ceto basso, non hanno il diritto di sognare il sogno borghese tanto esaltato dalla rivoluzione francese, perché qui se nasci povero, morirai povero.