Bollo auto, per questa tassa ogni centesimo conta: se non compili bene i dati puoi dire addio alla tua macchina
Importante controllare sempre il pagamento del bollo dell’auto per non incorrere in sanzioni e soprattutto nel fermo amministrativo.
Può capitare nelle barzellette o nelle storielle raccontate al cabaret che un automobilista si veda “pignorare” la macchina per un solo, unico e misero centesimo. Un errore fatale che ha costato caro al malcapitato autista. Ma che cosa sarà mai successo di così grave. E di così assurdo, anche, se si può dire. Davvero incredibile.
Il bollo dell’auto è quella cosa che molti, a dire il vero, non si ricordano neanche di avere. Con la scusa che adesso non è neanche più in evidenza sul parabrezza della vettura, tanti non lo associano ad un pagamento. E spesso succede che arrivino sanzioni, a volte salate, dalla Regione di appartenenza, deputata all’incasso della tassa suddetta.
E può succedere che non ci si ricordi neanche quando scade, salvo ricordarsene all’istante alla prima volta che qualche vigile ci ferma per un controllo. Ma quello che è successo in Campania ha dell’incredibile. Un signore si è visto recapitare un avviso da Municipia, società incaricata della riscossione dei debiti per conto della Regione Campania.
La imprevedibile motivazione era questa: un centesimo di euro che avrebbe completato l’importo dovuto per la tassa di circolazione dell’annata 2019/2020 era mancante, perciò la transazione non sarebbe andata a buon fine. Il cittadino si è prontamente rivolto ad un avvocato per tentare di porre fine a questa situazione paradossale.
Bollo Auto. Quando versarlo
Il bollo è un’imposta locale che grava sugli autoveicoli e sui motoveicoli immatricolati sul territorio italiano.
Per le auto, la scadenza del bollo cade nei mesi di aprile, agosto e dicembre, mentre il pagamento deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo. Non viene applicato in Piemonte e Lombardia.
Il calcolo dell’importo del bollo auto può essere effettuato online sul sito dell’ACI (Automobile Club d’Italia) o dell’Agenzia delle Entrate, inserendo la tipologia del veicolo e il relativo numero di targa. La tassa si può corrispondere fisicamente, presso l’ACI, gli uffici di Poste Italiane e i tabacchi convenzionati oppure online.
Fermo amministrativo: che cos’è
L’articolo 86 del DPR n. 602/73 regolamenta il fermo amministrativo con particolare riferimento alle auto. Secondo la normativa, “il concessionario può disporre il fermo dei beni mobili del debitore o dei coobbligati iscritti in pubblici registri, dandone notizia alla direzione regionale delle entrate ed alla regione di residenza”
Nel caso delle automobili, chiaramente, il pubblico registro di riferimento è il PRA. Se viene disposto il fermo amministrativo, a norma dell’articolo 214 del Codice della Strada, l’auto non può: circolare, essere radiata dal PRA, essere rottamata, essere esportata, essere parcheggiata su suolo pubblico, ma custodita in luogo privato.