Case green, previste migliaia di euro di multa per chi non si adegua agli standard europei: l’Italia attacca “provvedimento irrealizzabile” | In pochi si salveranno

L’Europa spinge per il progetto delle case green. FinanzaRapisarda.com

L’Unione Europea è alle prese con le case green: ma non tutti i Paesi riusciranno ad aderire in temi brevi alle richieste.

Il Parlamento europeo ha avanzato come proposta, che gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la D entro il 2033. A fianco, si pone un altro elemento molto discusso riguarda gli attestati di prestazione energetica (articolo 16): i criteri per comporre gli attestati dovranno essere allineati in tutti i paesi membri.

L’Europa ha fretta di concludere entro il dicembre di quest’anno. Ma l’ultima riunione del trilogo (Consiglio Ue, Parlamento, Commissione) non ha risolto i problemi, soprattutto a proposito dell’efficienza energetica degli edifici. Si spera che il prossimo appuntamento sia decisivo, ma con le imminenti elezioni del 2024 il progetto rischia la bocciatura.

Secondo le ultime consultazioni, agli Stati membri spetterà elaborare piani da qui al 2050 (con scadenze intermedie) con target di riduzione dei consumi di energia. Restano da definire questioni come il meccanismo dei “mutui green”: in pratica verrebbero favoriti con tassi agevolati solo quelli per l’acquisto di case in classe energetica elevata.

Un altro nodo da sciogliere è relativo all’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici pubblici e non residenziali. Infine, c’è sicuramente un “capitolo costi” su cui fare chiarezza. Occorre stabilire, cioè, se e quali agevolazione fiscale prevedere per sostenere le famiglie che saranno chiamate a ristrutturare per efficientare gli immobili.

Piani nazionali da qui al 2050

Secondo il Parlamento europeo dovrà esserci un’azione prioritaria sul 15% degli edifici più energivori (in Italia circa 1,6 milioni di immobili); l’obbligo di realizzare da inizio 2026 per i nuovi edifici pubblici (e dal 2028 per i privati) i cosiddetti Zeb, cioè gli Zero emission buildings. Ma ogni Stato membro sarà libero di agire come meglio crede.

Per gli edifici residenziali esistenti i Paesi membri dovrebbero stabilire standard minimi di prestazione energetica basandosi su una “traiettoria nazionale” calcolata sul consumo medio di energia nell’intero parco edilizio residenziale nel periodo dal 2025 al 2050. Dal relatore Ciaran Cuffe la conferma sull’unicità di ogni patrimonio immobiliare.

Case green desiderio Ue per fine 2050. FinanzaRapisarda.com

Case green: le principali novità

E’ stato approvato l’approccio che prevede di aumentare progressivamente negli anni gli standard minimi di efficienza delle strutture esistenti, a partire da quelle con le classi energetiche più basse. L’armonizzazione delle certificazioni energetiche a livello Ue è stata rimossa, come anche gli obblighi di installare colonnine di ricarica nei parcheggi.

Secondo un emendamento approvato resterebbero fuori dal perimetro degli interventi obbligatori anche gli edifici che fanno parte del patrimonio storico e le seconde case utilizzate meno di 4 mesi all’anno, le chiese e gli altri edifici di culto. Ciascun Paese potrebbe prevedere l’irrogazione di multe se non viene raggiunto il bollino verde Ue.