IMU, lo sconto del 50% è pronto per tantissimi italiani: per ottenerlo è necessaria una semplice autocertificazione
E’ possibile ottenere una riduzione dell’IMU se si verificano determinate circostanze favorevoli all’interno di un immobile.
Nel mare magnum delle tasse, ci si aspetta sempre qualcosa di nuovo e, spesso, il nuovo porta anche più costi. Ma alle volte la burocrazia, che è ormai diventata una vera tirannia, riesce a tirare fuori dal cappello a cilindro qualche regola interessante per pagare meno. Per esempio, pagare l’IMU ridotta del 50% sarebbe proprio il sogno di molti.
Esiste un caso molto particolare e specifico per il quale un proprietario di immobile riesca a pagare la metà della tassa IMU su quel determinato fabbricato. C’è infatti una nota della Cassazione che attesta la tipologia esatta di un edificio che potrebbe ottenere il pagamento dimezzato della Imposta Municipale propria (IMU).
A ribadire questi principi sono diverse ordinanze della Corte di Cassazione, tra cui l’ordinanza n.1263 del 21 gennaio 2021 e l’ordinanza n. 19665 dell’11 luglio 2023 sempre della Corte di Cassazione, entrambe in applicazione dell’articolo 13 comma 3, lett. b, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. 22 dicembre 2011, n.214.
L‘IMU può essere ridotta al 50% solo nell’ipotesi di immobile inagibile, inabitabile e comunque di fatto inutilizzato, ai sensi del D.Lgs.30.12.1992, n.504, art.8 comma 1, e senza necessità di presentare più volte richiesta al Comune. L’obbligo di versamento in misura piena si applica al ripristino dello stato di agibilità o abitabilità.
Gli immobili che godono di riduzione d’imposta
Nello specifico i fabbricati che sono dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati. Si richiama l’attenzione sulla circostanza che per l’applicabilità della citata riduzione è necessario che sussistano congiuntamente l’inagibilità o l’inabitabilità e l’assenza di utilizzo dell’immobile, che deve presentarsi pressochè fatiscente.
L’agevolazione si applica limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni richieste dalla norma. L’inagibilità o l’inabitabilità deve essere accertata dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione, atta ad accertare quanto sopra.
Quali le pratiche per arrivare alla riduzione del 50%
Il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva che attesti la dichiarazione di inagibilità o inabitabilità del fabbricato da parte di un tecnico abilitato, rispetto a quanto previsto dal periodo precedente. I Comuni possono disciplinare le caratteristiche di fatiscenza sopravvenuta del fabbricato.
Solo la Legge n. 160/2019 specifica che anche nel caso di autodichiarazione del contribuente, quest’ultima “deve attestare la dichiarazione di inagibilità o inabitabilità del fabbricato da parte di un tecnico abilitato“. Per gli anni precedenti al 2020 sembra che sia possibile una semplice autodichiarazione del contribuente, senza perizia tecnica.