Superbonus, il lato oscuro delle ristrutturazioni: se vendi casa perdi il 26% del suo valore immediatamente | Il 110% può sparire in un attimo
Siete sicuri di sapere tutto sul bonus ristrutturazioni 110%? Qualcosa non è molto chiaro, leggete e risolvete i dubbi.
Il Superbonus 110 è un’agevolazione fiscale, che consiste nella possibilità di detrarre il 110% delle spese sostenute per la ristrutturazione, al fine di perfezionare l’efficienza energetica e il consolidamento statico ai fini sismici della vostra abitazione.
Questo bonus si affianca e non sostituisce le agevolazioni già previste per una riqualificazione energetica e va ripartito in quattro quote annuali di pari importo.
Può anche essere usufruito come sconto anticipato sui fornitori, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate.
Tutto chiaro e molto semplice. Forse.
La Manovra Finanziaria 2024
La famigerata Manovra 2024 sta cambiando leggermente le carte in tavola per molte casistiche e si rischia confusione, se non si rimane connessi costantemente col sito del Governo. Tra le novità una potrebbe colpire chi si è servito di questo maxi incentivo per rendere più ecosostenibile casa.
Se prestate attenzione alla legge di bilancio nell‘art 18 si enuncia che ” le plusvalenze soggette a imposta sul reddito ci saranno anche per guadagni derivanti dalla cessione di immobili, in relazioni ai quali il cedente o gli aventi diritto abbiano eseguito interventi agevolati di cui art 119 D.L 19/5/20″. Ossia il superbonus del 110%.
Piccoli cambiamenti che potrebbero farvi perdere denaro
La Manovra Finanziaria punta a tassare le plusvalenze. Ossia tutte le eccedenze e gli incrementi di capitale in un determinato periodo. Cosa hanno voluto dire i legislatori? Tutti coloro che hanno usufruito del maxi incentivo sono vincolati all’immobile per almeno 5 anni, ovvero non possono venderlo, perché dovrebbero pagare le tasse su quanto guadagnato. La plusvalenza sarà tassata con imposta del 26%. Il computo sarà eseguito calcolando la differenza tra quanto si è guadagnato con la cessione immobiliare, il prezzo con cui si era acquistato il bene e la somma dei costi di notaio, trascrizione catastale e ristrutturazione energetica.
Ovviamente, non viene conteggiata la prima casa, che già subisce una tassazione sulla plusvalenza se venduta nei primi 5 anni ,quindi viene dato per scontato che nessuno la venda in un tempo così breve e le case ricevute in eredità. Il problema potrebbe verificarsi per i condomini, perché, forse, i proprietari che hanno beneficiato dell’agevolazioni, ma che tengono l’immobile in locazione, potrebbero trovarsi nell’ipotesi di dover vendere per un bisogno personale o semplicemente perché avevano il desiderio di fare una operazione immobiliare di guadagno e si troverebbero ad affrontare una tassa sulle plusvalenze veramente importante.