Lavoratrice licenziata per aver rifiutato la proposta del capo, La Corte inaspettatamente gli dà ragione | Può capitare davvero a tutte

Perdere il lavoro è un incubo per tutti in un momento di crisi come questa che si sta vivendo e siete più indifesi di quanto pensiate.

C’era una volta la Rivoluzione Industriale e, uno dei poeti romantici più noti, William Blake disse che “gli uomini avevano venduto la loro anima per il denaro”.

Grande sagacia quella di Blake, l’addio alla semplicità del mondo agricolo, dove una stretta di mano era legge, ha portato il mondo sicuramente alla grandezza, ma la strada del successo globale è lastricata da tutta l’umanità che si è persa per arricchirsi a discapito dei bisognosi.

Il genere umano pur di accumulare sempre più denaro ha perso la dignità, la bontà e l’altruismo. Molte lotte si sono combattute per ricordarci che tutti nasciamo liberi e uguali. Sembra una tautologia, ma è stato profondamente necessario per vedere riconosciuti i diritti dell’uomo.

Ancora oggi assistiamo a episodi che ci lasciano basiti, non sempre l’ambiente lavorativo è sano e tenersi il posto non è più così certo come una volta.

La tutela del lavoro

La nostra magnifica Costituzione promuove la tutela del lavoro e dei lavoratori. Ogni cittadino in base alle proprie capacità e su propria scelta ha il dovere di svolgere le mansioni che gli competono per garantire il miglioramento della società.

Che belle le parole della Costituente, piene d’amore per un paese che doveva crescere, svilupparsi e garantirsi un posto nel mondo dopo i fatti della seconda guerra mondiale.

La Giustizia è bendata perché la legge è uguale per tutti

Gli antichi erano molto più fiduciosi di noi sulla giustizia, bendata e imparziale. Ricordiamo l’art 8 comma 1 del D.lgs 81/2015 “il rifiuto del lavoratore di trasformare il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale o viceversa non costituisce giustificato motivo di licenziamento”. Tutto semplice e cristallino, non potete esser licenziati se non avete la possibilità di cambiare la vostra vita per esigenze aziendali che trasformano il vostro orario di lavoro. Certo può accadere che l’azienda sia in sofferenza e debba ridurre il personale o non sia in grado di darvi un altra mansione anche di carattere inferiore per continuare la collaborazione.

La Corte di Cassazione con sentenza n 29337/2023 ha espresso un ribaltone in diritto molto discutibile; qualora il datore di lavoro dimostri che l’azienda non poteva percorrere altre strade, il rifiuto di passare da un part time a un full time è motivo di licenziamento legittimo. Rifiutando il ricorso di una lavoratrice che aveva perso il posto, perché non si ravvisa una ritorsione licenziandola ,se non accetta un full time. Niente più sonni tranquilli anche se svolgete il lavoro al meglio, perché la dea in questo caso ha tolto la benda e non è proprio imparziale.