Riforma Lavoro, fino a 600 euro in più in busta paga: la manovra inaspettata salva l’Italia | Ecco quando toccherà anche a te
Con la nuova Legge di Bilancio le buste paga dei lavoratori dipendenti saranno più ricche. Scopriamone assieme i motivi.
I salari del mondo del lavoro dipendente, nel nostro paese, sono al palo da una trentina di anni. Le cause di questo mancato allineamento degli stipendi al costo della vita sono molteplici, pertanto non appare facile trovare una soluzione che li renda sin da subito adeguati all’attuale carovita.
Ciononostante, il problema è comunque presente nell’agenda politica istituzionale e, negli ultimi anni, sono state fatte alcune scelte volte a far recuperare agli stipendi una parte della capacità di spesa necessaria.
Ci riferiamo, qui, in particolare, al cosiddetto taglio del cuneo contributivo nei confronti dei redditi più bassi, inaugurato sotto il governo Draghi, nel 2022. Ma in cosa consiste tale agevolazione? Ricordiamo innanzitutto che – di norma – il 33% del lordo della busta paga di un lavoratore dipendente è destinato alla propria contribuzione previdenziale.
Di tale 33%, una parte consistente è dovuta dal datore di lavoro (il 23,81%) ed una piccola parte – il 9,19% – dal lavoratore. Sotto Draghi l’aliquota dovuta dal dipendente venne scontata dell’1,2% per i redditi sotto i 35.000 €, generando così aumenti in busta paga per i dipendenti, nel periodo luglio-dicembre 2022, dai 50 € ai 185 € complessivi.
Il taglio del cuneo contributivo
Tale beneficio si sommava ad un precedente taglio dello 0,8%, in vigore dal 1 gennaio 2022, relativo alla stessa platea di lavoratori dipendenti. Per l’anno in corso, il governo Meloni ha ereditato e, contemporaneamente, rafforzato questa agevolazione. A dicembre 2022 viene infatti confermato il taglio del 2% (1,2% + 0,8%) per i redditi sotto i 35.000 € annui ed introdotto un taglio maggiore – del 3% – per quelli sotto i 25.000 €.
Questo ha generato maggiori importi in busta paga, nel 2023 rispetto al 2022, che variano da un minimo di 231 € ad un massimo di 493,85 € l’anno per i lavoratori dipendenti con redditi annui inferiori ai 25.000 €. Ma non è finita qui.
Più soldi in busta paga nel 2024
Con il Decreto-Legge n.48 del maggio scorso, le aliquote di sconto, per le due fasce di reddito sopra indicate, sono state incrementate rispettivamente dal 2% al 6% e dal 3% al 7% in relazione al periodo luglio-dicembre 2023. Ciò sta generando importi medi in più in busta paga che variano da un minimo di 60 € ad un massimo di 100 € al mese.
Con la conferma che il taglio del cuneo contributivo sarà presente anche per tutto il 2024, avvalendosi delle stesse aliquote di sconto, è facile osservare, facendo un semplice “conto della serva”, che mediamente un lavoratore dipendente godrà di un incremento annuo in busta paga, rispetto al 2023, di ben 600 €.