Pensioni, tutto da rifare: c’è chi dovrà restituire fino all’ultimo centesimo | Ecco cosa cambierà nei prossimi mesi

I pensionati riavranno i loro soldi. FinanzaRapisarda.com

Qualcosa cambia nelle pensioni nei prossimi mesi. Qualcuno dovrà rimborsare fino all’ultimo centesimo

Con il termine rivalutazione delle pensioni si intende quel meccanismo con cui ogni inizio anno l’importo degli assegni viene adeguato al costo della vita, così da limitarne la svalutazione. In origine, il sistema è stato quello descritto dalla legge n.448 del 1998, nel quale viene previsto un meccanismo per fasce d’importo.

Un fattore davvero importante poiché da più parti, a cominciare dai sindacati, da troppo tempo si procede con un taglio della rivalutazione: negli ultimi sei anni solamente una volta (nel 2022) è stato utilizzato il meccanismo originario come previsto dalla legge n. 448 del 1998. In passato anche la Corte Costituzionale si è espressa su questo tema.

Con la rilevazione della sua anti costituzionalità, tale strumento è stata bocciato, dal momento che si trattava di misure intese a paralizzare il meccanismo di adeguamento. E’ su affermazioni come queste che i sindacati  intendono appoggiarsi per far partire la scalata al recupero dei soldi tolti ai pensionati.

Il sistema adottato dalle legge di Bilancio 2023 è costruito in modo tale che non solo non vengono previste delle percentuali di rivalutazione molto più basse, ma viene eliminata anche la progressività del sistema, vuol dire cioè che sull‘intero importo della pensione viene applicata la percentuale ridotta, prevista dalla fascia di appartenenza.

Che cosa può succedere

Una notizia fresca di queste settimane è che verrà anticipato al 1° dicembre 2023 il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni. Questo adeguamento dello 0,8% è frutto della differenza tra l’indice definitivo dell‘inflazione, rivalutato dall’ISTAT all’8,1%, e l’indice provvisorio, stimato al 7,3% nel 2022.

Come stabilito nell’ambito della Legge di bilancio 2022, non tutte le pensioni riceveranno un conguaglio della stessa entità, bensì la percentuale di rivalutazione sarà inversamente proporzionale all’importo dell’assegno della pensione. L’adeguamento delle pensioni in base al tasso d’inflazione sarà versato già a partire dal mese di dicembre.

I pensionati potranno dormire sonni tranquilli. FinanzaRapisarda.com

Quali sono le prospettive per un recupero a breve

La legge di Bilancio approvata alla fine del 2022 ha introdotto sei scaglioni di perequazione, in base ai quali la rivalutazione è riconosciuta solo alle pensioni con importi fino a 4 volte superiori al trattamento minimo Inps. Per le pensioni fra 4 e 5 volte il minimo Inps, la rivalutazione sarà pari all’85%.

Mentre per quelle tra 5 e 6 volte superiori ammonterà al 53%. La percentuale scenderà ulteriormente per le pensioni fra 6 e 8 volte, fra 8 e 20 volte, e oltre a 10 il trattamento minimo, raggiungendo rispettivamente il 47%, il 37% e il 32%. La Consulta non ha intenzione di adottare provvedimenti rischiosi per il bilancio e non avrà effetto retroattivo.