“Pacchetto secondo figlio” offerto dallo Stato, le famiglie numerose possono festeggiare già dal 2024: per richiederlo bastano due minuti
Il vostro sogno è una famiglia numerosa, ma avete paura di non farcela? Forse non sapete di avere una fata madrina molto speciale.
Gli italiani non fanno più figli. Ci sono state meno di 400.000 mila nascite del 2022, un vero record negativo.
A disincentivare la voglia di maternità in assoluto è il trattamento spesso riservato alla donne mamme da un sistema patriarcale radicato nel tempo. Scuola. vestiti, compiti e malattie sono cose da mamma per molti e le donne sono costrette a funambolici sacrifici per riuscire a gestire il ruolo di madre e la propria carriera.
La mancanza di supporto, purtroppo, crea quel senso di solitudine che fa rinunciare ai propri desideri, per paura di non riuscire a gestire la famiglia come si dovrebbe e di fallire nel proprio compito genitoriale.
In questo triste quadro c’è il fallimento del welfare con costi proibitivi per gli asili e la parcellizzazione delle famiglie che, specialmente nel Nord, non permette di contare sui nonni salvagente e il loro preziosissimo supporto quotidiano ed economico. Non è giusto che un paese abbia una crisi demografica per le difficoltà economiche.
Lo stato non abbandona i suoi bambini
Dal primo gennaio 2023 l’importo che lo Stato ha previsto per ciascun figlio è stato incrementato fino al raggiungimento del primo anno di età e, se la famiglia ha due o più bimbi e un ISEE inferiore a 43.240 euro, l’incremento è previsto fino al terzo anno di età.
Nel 2023 sono state previste agevolazioni per genitori vedovi e anche aiuti per chi ha un figlio disabile. La natalità preoccupa l’Italia e si è cercato in ogni modo di gestire la profonda crisi con ausili economici diretti per sostenere chi si trovi in stato di bisogno.
Le novità dell’assegno unico 2024
La Ministra Roccella ha espresso la volontà di incrementare per il 2024 l’importo dell’assegno unico a partire dal secondo figlio, perché parrebbero non esserci ostacoli relativi alle risorse da cui attingere con la nuova legge di Bilancio.
L’intervento voluto dal governo prevede anche la decontribuzione del 100% per le lavoratrici madri con il secondo figlio, le donne non verseranno i contributi , ma sarà lo Stato a provvedere per loro, questo perché hanno voluto concentrarsi sull’importanza della genitorialità e di essere un genitore lavoratore. I bambini sono il futuro, è importante garantire loro la stabilità economica che meritano ed è altrettanto rilevante non imporre alle donne la scelta se essere mamma o essere una lavoratrice.