Casa gratis, così puoi fartela pagare dal datore di lavoro: ecco quanto ti spetta
Il contratto di comodato rappresenta lo strumento principale per utilizzare gratuitamente un bene mobile o immobile.
Nel Testo unico dell’imposta sui redditi alla voce “reddito da lavoro dipendente” dichiara che sotto questa categoria vanno ad unirsi tutte le somme e i valori in genere, percepiti durante il periodo d’imposta in relazione al rapporto di lavoro. Parte della retribuzione può essere erogata al dipendente “in natura” e può chiamarsi perciò fringe benefit.
Fra le diverse tipologie di “beni marginali” c’è anche quella che determina la possibilità da parte del dipendente di utilizzare ai fini abitativi degli immobili di proprietà del datore di lavoro, che può concederlo in comodato, in locazione o a titolo gratuito. Nel primo caso, il datore di lavoro concede al dipendente l’immobile con obbligo di restituzione.
Il comodato è un contratto gratuito ed è reale, nel senso che si perfeziona con la consegna della casa, che verrà tenuta in uso per un tempo determinato. La possibilità di usufruire di tale beneficio diventa praticamente un diritto all’abitazione, nella quale, tra l’altro sono gratuite anche le spese delle utenze: acqua, luce, gas, tassa dei rifiuti.
Lo stesso criterio, comunque, è applicabile anche in caso il dipendente non usufruisca del bene ai fini abitativi, bensì commerciali o vari, come tenere in garage l’auto aziendale che viene comunque usata anche dal dipendente in modo promiscuo. In alcuni casi, come il portierato o la guardiania, esiste proprio l’obbligo di dimora nello stabile dove si presta servizio.
Come individuare gli aspetti civilistici
Gli aspetti del comodato sono così riassunti: le parti che rientrano nel comodato, ovvero il comodante e il comodatario; oggetto del contratto che può essere un bene mobile o immobile, l’universalità di beni (un’azienda, una biblioteca, etc.); i beni immateriali; forma, durata e contenuto del contratto che possono essere definite sia in via orale che scritta.
E’ possibile anche che non venga determinata una data di scadenza del contratto del comodato, pertanto il comodante ha facoltà di interrompere a suo piacimento la permanenza del comandatario, anche se buona regola imponga che tale prassi vada attuata solamente in casi di reale e imprevisto bisogno dovuto a qualche emergenza.
Quali sono gli aspetti fiscali
Nonostante il comodato sia una formalizzazione a titolo gratuito e non soggetto ad alcun tipo di forma, dal punto di vista fiscale è importante manifestare per iscritto l’intenzione di procedere con questo tipo di contratto, al fine di evitare la presunzione di cessione e di acquisto a titolo oneroso, mediante scrittura su carta bollata e scambio di corrispondenza commerciale.
Al termine della compilazione dettagliata del contratto in forma scritta, va ricordato che è obbligatoria la registrazione del contratto di comodato tra parenti in linea retta(genitori/figli) per poter beneficiare della riduzione della base imponibile Imu (50%). L’agevolazione si applica alle abitazioni concesse a parenti entro il primo grado.