Assegno Unico, 100 euro in meno a partire da Novembre: c’è solo un modo per rimediare ma devi farlo in fretta
A novembre molte famiglie vedranno una poderosa sforbiciata sull’Assegno Unico. Se ti sbrighi,però, puoi ancora evitarlo: leggi come!
La vita di molte famiglie italiane è stata, recentemente, sottoposta a una nuova sfida economica, proprio quando sembrava che la situazione si stesse assestando: stiamo parlando dell’Assegno Unico, che potrebbe subire un taglio, a partire dal prossimo novembre.
C’è, però, un modo per evitare questa riduzione, a patto di agire tempestivamente.
Il cambiamento nel sistema del calcolo dell’assegno unico è già stato annunciato dall’INPS, e riguarda le famiglie con un ISEE difforme, ossia con omissioni o difformità nei dati dichiarati: in questo caso, sarà versato l’importo minimo dell’Assegno Unico, colpendo il contribuente con una significativa riduzione del sostegno mensile per i figli a carico.
Le famiglie che non agiscono in tempo vedranno l’Assegno Unico praticamente dimezzato: da 108,20 euro al mese per ogni figlio a carico a soli 54,10 euro e per i minori con un’età compresa tra i 18 ed i 21 anni, l’importo diminuirà da 120 euro a soli 25 euro.
INPS, pensaci tu…
Tuttavia, come detto, c’è un modo per evitare questo disastro ed è regolarizzare la propria posizione, rettificando le informazioni non corrette trasmesse in precedenza.
Nel caso di incongruenze relative all’ISEE, dovute al patrimonio immobiliare, ad esempio, sarà necessario fornire una serie di documenti per aggiornare i calcoli relativi all’Assegno Unico: questi documenti possono includere l’estratto conto fornito dall’intermediario finanziario, denunce alle autorità competenti che dimostrino l’apertura di un rapporto finanziario, documentazione rilasciata dall’intermediario finanziario, documentazione da società di gestione del risparmio e istituti di credito, nonché documentazione relativa al reddito. L’INPS, una volta ricevuta tutta la documentazione necessaria, procederà a ricalcolare l’importo dell’Assegno Unico, riconoscendo anche eventuali integrazioni dovute per i mesi in cui è stato versato l’importo minimo.
Come fare per modificare l’ISEE in tempo e lasciare inalterato l’Assegno Unico?
Una delle soluzioni è recarsi presso un CAF, dove è possibile rettificare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) precedentemente inviata. In alternativa, è possibile presentare la documentazione necessaria presso la struttura INPS territorialmente competente per attestare la veridicità e completezza dei dati dichiarati nella DSU. Infine, la terza opzione consiste nel presentare una nuova DSU, nella quale non siano presenti difformità o omissioni: questo richiede di verificare attentamente tutti i dati dichiarati prima di inviare la documentazione.
Quindi, l’azione tempestiva è fondamentale: le famiglie che regolarizzeranno il proprio ISEE entro la fine dell’anno avranno diritto al conguaglio per le mensilità in cui hanno ricevuto l’Assegno Unico con l’importo minimo. Al contrario, a partire dal 2024, dovranno restituire le somme ricevute in eccesso oltre il minimo. Chiaro, insomma: agire ora per evitare una riduzione significativa del proprio sostegno finanziario.