Scontrini folli al bar, fare colazione qui è diventato impossibile: la classifica è chiara, non farti fregare
Viaggio tra le città italiane dove caffè e cappuccino sono un salasso e quelle, dove, invece è ancora un piacere…
Al mattino appena svegli, quando il profumo invade tutta la casa; al bar, come fosse la campanella che dà il via alla giornata di lavoro; a metà mattinata, poi, la pausa caffè è addirittura un diritto sudato e meritato da tutti i lavoratori: si odora a piene narici, si mescola con cura e, infine, si sorseggia caldissimo e fumante anche in piena estate. Per noi italiani, insomma, irrinunciabile: toglieteci tutto, ma non il caffè.
Davanti ad una tazzina di caffè, tutto sembra più facile: conoscersi, confidarsi, innamorarsi, fare pace, suggellare accordi… e, se quello del caffè è un rito, il bar è il suo tempio.
E’ una gran bella abitudine, però, che rischia di costare un po’ troppo e, infatti, spuntano come funghi i distributori automatici: certo che non è lo stesso, ma neanche il portafogli lo è: sempre più vuoto, tocca farci i conti! Da un paio d’anni a questa parte – dal dopo pandemia, insomma – il prezzo del caffè al bar è decisamente aumentato.
I dati ufficiali sono quelli dell’Osservatorio dei prezzi del Mise, ex ministero dello Sviluppo Economico, oggi delle Imprese e del Made in Italy e da questi numeri si capisce che il caffè al bar, oggi costa il 12% in più del 2021 ed il 4% in più 2022 (mese di riferimento: luglio). A noi italiani però, non importa: al caffè al bar non vogliamo saperne di rinunciarci e, infatti, con le eccezioni di Aosta e Venezia, i consumi sono in netta crescita in tutto lo Stivale.
“Ci beviamo un caffè, magari ce lo dividiamo?!“
Tempi duri anche per la moka di casa: costa sempre meno che al bar, ma la miscela in polvere è cresciuta del 4% rispetto allo scorso anno e del 18% rispetto al 2021: dal costo medio di €6,25 di due anni fa, ai €7,39 euro di oggi (mese di riferimento: luglio).
Ed ecco la mappa del tesoro: da Bolzano a Palermo, quanto ci costa farci servire o offrire una sacrosanta “tazzulella ‘e café”.
A Bolzano la tazzina più cara, a Messina quella più economica e il cappuccino di Roma ha un prezzo imbattibile
Se poi vi trovate a Bolzano o a Trento, state per toccare il record del rincaro ed un espresso in tazza vi costa tra 1,34€ (Bolzano) e 1,31€ (Trento), praticamente più di quanto costi un cappuccino a Roma. Va meglio, ma non troppo, a chi ordina un caffè al bancone del bar a Trieste, Torino, Bologna e Pescara: la media parla di una cifra superiore a 1,20€. I più fortunati sono coloro che si trovano a Napoli, Bari, Roma, Aosta e Cagliari: possono levarsi il piacere di una tazza di caffè spendendo tra 1 euro e 1,10€. Venezia, Macerata, Palermo, Firenze e Milano si piazzano in posizione intermedia: più di 1,10€ e meno di 1,20€. Quelli che se la passano meglio, comunque, sono i clienti dei bar di Messina: la città dello Stretto offre il caffè a € 0,95!
Aumenta anche il cappuccino, in coppia fissa con il cornetto del mattino: sfiora i 2 euro a Bolzano e Palermo (rispettivamente 1,98€ e 1,83) mentre la Capitale è sul podio con in cappuccino più economico (1,25€), seguita da Catanzaro (1,28€).