Conti svuotati con un SMS, cadere nella trappola è semplicissimo: la puoi evitare solo così
Gli attentati alle nostre finanze non conoscono pause e i truffatori sembrano avere una fantasia inesauribile: attenzione a questa!
Faceva ridere guardare Totò “vendere” la Fontana di Trevi al ricco italoamericano in vacanza a Roma, convincendolo che potrà, ogni sera, recuperare le monete che i turisti gettano nella fontana, vero?
Quando i bersagli della truffa siamo noi, però, a ridere non ci pensiamo troppo: portafoglio e conto corrente vuoti e quel sentirsi stupidamente ingenui. La colpa non è nostra ma dei ladri di autostima e di quattrini, che si approfittano delle umane debolezze – tutti ne abbiamo – per i loro beceri fini.
La perversa fantasia di questi delinquenti sembra inesauribile ma, in realtà, il cliché è sempre lo stesso: fanno leva sui nostri bisogni, sugli affetti più cari o sulla nostra curiosità, vestendo i panni di persone insospettabili con cui carpiscono la nostra fiducia.
Dopo la truffa del finto nipote, dei finti carabinieri (o vigili urbani o agenti di Polizia), dei falsi operai del gas e dell’energia elettrica o del passante premuroso (sempre giovane ed avvenente, così da distrarre l’attenzione) ora arriva la truffa del sindaco e colpisce attraverso il telefonino.
La nuova frontiera delle truffe: dal telefono al nostro portafoglio
Il nuovo strumento da violare è il nostro smartphone, che la stragrande maggioranza di noi usa per molte operazioni finanziarie quotidiane: gestiamo il conto corrente o la carta di credito per fare la spesa, pagare la bolletta, acquistare online, rifornirsi di carburante…
Tutto lì, nel nostro preziosissimo cellulare che non è esattamente protetto come la cassaforte che, di fatto, è e che dovremo imparare a trattare come tale.
La truffa del sindaco: l’ultima trovata in fatto di raggiri
Gli uffici del comune di Parma, nei giorni scorsi, sono stati subissati da richieste di chiarimento da parte dei cittadini che avevano ricevuto questo messaggio: “C’è una comunicazione per te dal dottor Michele Guerra. Ascoltala chiamando qui“, seguito da un numero di telefono con il prefisso 899. Ovviamente, Michele Guerra – sindaco di Parma – non aveva assolutamente nulla da dire ai suo cittadini via SMS e, certamente, non attraverso un numero a pagamento. Ciò nonostante, il primo cittadino della città emiliana ha dovuto pubblicamente avvertire della truffa in corso a suo nome, attraverso i social network.
La stessa sorte era toccata, tempo prima, al sindaco di Breda di Piave (TV): anche lui ha dovuto pubblicamene allertare le persone tratte in inganno dal messaggio fraudolento inviato a suo nome. La variante più vigliacca, però, è questa:”Ciao mamma. Mi si è rotto il cellulare e sto usando quello di un amico. Richiamami per favore“: fatelo, e vi ritroverete in pasto ad un hacker, pronto a succhiare i vostri quattrini come un vampiro.