RDC, migliaia di euro restituiti alle famiglie: il Governo cambia idea | Questa è la categoria che riavrà indietro tutto

Reddito di cittadinanza. RDC FinanzaRapisarda.com
Reddito di cittadinanza. FinanzaRapisarda.com

Colpo di scena sulla platea dei percettori del RdC: ora queste famiglie si vedranno restituire il sussidio, arretrati compresi

Clamorosa retromarcia del ministero del Lavoro: il Reddito di Cittadinanza dovrà essere reintegrato per tutta una serie di soggetti cui era stato sospeso, con il famigerato SMS trasmesso dall’Inps.

Nel corso del 2023, il sussidio è stato soggetto ad una serie di restrizioni che prevedevano un limite massimo di 7 mensilità per la maggior parte dei beneficiari. Le famiglie composte, però, da minori, over 60 o  soggetti con disabilità riconosciute erano esentate dal taglio: quelle avrebbero continuato a percepire il sussidio anche dopo il mese di luglio, così come è successo per quei nuclei famigliari che presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza perché “non attivabili al lavoro”.

Fin qui, sembra tutto piuttosto lineare: la legge di Bilancio 2023, però, ha creato non poca confusione, sollevando incertezze sul punto che riguarda le famiglie con componenti disabili: molti di questi nuclei famigliari, infatti, sono stati esclusi dal sostegno e si sono visti revocare tout court  il Reddito di Cittadinanza.

La finanziaria 2023 stabiliva che solo le famiglie con un componente dalla percentuale di disabilità del 67%, almeno, sarebbero state esentate dalla sospensione del Rdc dopo le sette mensilità e questo perché si rifaceva alla valutazione ai fini Isee (Dpcm 159 del 2013): ovvero considerava solo le disabilità di livello medio, grave e non autosufficienza, corrispondenti, quindi, ad un elevato livello di inabilità lavorativa, pari alla soglia spartiacque del 67%.

Disabilità e inabilità al lavoro: le percentuali non sono simmetriche

La normativa sul Rdc, che si rifà alle legge 68 del 12 marzo 1999, tratta, invece, la disabilità in quanto tale e non in relazione alla capacità lavorativa: pertanto si estende anche a soggetti con una percentuale di invalidità pari al 45%.

Così, nel corto circuito che si è creato, a luglio il reddito di cittadinanza è stato sospeso anche per le famiglie con un componente disabile la cui percentuale di invalidità era compresa tra il 45% ed il 66%, riconoscendo questi soggetti, paradossalmente,  come “occupabili“.

INPS
INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. FinanzaRapisarda.com

Cosa bisogna fare per farsi restituire il Reddito di Cittadinanza

Ed è allora che il ministero del Lavoro ha preso una decisione importante, eliminando quello che, a tutti gli effetti, era diventato un nodo gordiano: estendere i pagamenti del Reddito di Cittadinanza, fino a fine 2023, per tutte quelle famiglie con un componente disabile, la cui percentuale di invalidità sia effettivamente pari almeno al 45%, allargando la platea dei “non occupabili o attivabili al lavoro“.

E’ stata quindi emessa una circolare ministeriale – la 13254/2023 – che ripristina il Reddito di Cittadinanza a disabili ed invalidi civili con una percentuale pari o superiore al 45% ( e non più 67%), a condizione che vengano “presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza entro il 31 ottobre 2023. A quel punto l’Inps provvederà a riprendere i pagamenti del Rdc erroneamente sospeso, erogando anche tutti gli arretrati non goduti.