Vita in condominio, non sempre quel che fa comodo è lecito: attenzione a quello che lasciate fuori dalla porta
Che la vita in un condominio sia tutto fuorché rose e fiori è, ormai, fatto assodato e non solo per le famigerate riunioni, che somigliano sempre più ad un incontro sul ring. Il cane che abbaia, la musica a volume troppo, gli schiamazzi del vicino festaiolo, l’ascensore bloccato dalla porta chiusa male, le briciole sulla tovaglia che piovono sul vicino del piano di sotto… è tutto un florilegio di problemi e soluzioni di compromesso.
E che dire di quella comoda abitudine, sdoganata ufficialmente nel periodo Covid, di lasciare le scarpe sul pianerottolo, fuori dalla porta? Protetti dagli inviti continui alla tutela della salute – “Il virus si attacca a tutte le superfici“, ricordate? – questo comportamento, mutuato dai soggiorni in albergo, ci ha permesso di lasciare all’esterno, insieme alle calzature sporche, anche germi, batteri, sporcizia e profumi poco graditi.
E se sono poco graditi a noi, immaginiamoci l’effetto che fa ai nostri vicini di casa…
Il pianerottolo è, a tutti gli effetti, uno spazio comune, esattamente come le scale o l’ascensore e, salvo situazioni particolari, il suo uso è soggetto al regolamento condominiale e, nonostante le norme prevedano il diritto di usare le parti comuni senza impedire il transito o l’uso da parte degli altri fruitori, comunque potrebbe confliggere con la destinazione d’uso di un’area.
Quindi, a meno che questa non preveda di considerare il pianerottolo come un deposito, le scarpe vanno tenute dentro casa: non impediscono il passaggio di altri condomini o inquilini ma, semplicemente, non sono ammesse, neppure temporaneamente.
E se si trattasse, invece di scarpe, di un vaso o un portaombrelli? In quest’ultimo caso, si tratterebbe di elementi decorativi che potrebbero migliorare l’aspetto complessivo dello spazio comune e questa è una possibile chance: in nessun motivo, però, si può snaturare la destinazione finale di un pianerottolo, che è quella di consentire l’accesso alle abitazioni e non di “area di parcheggio temporaneo”, qualunque sia l’ingombro dell’oggetto personale che lasciamo fuori dalla porta.
Il pianerottolo non è mai una pertinenza esclusiva dell’appartamento che vi si affaccia, bensì una parte comune e, quindi, ogni altro condomino ha il diritto di chiedere che le vostre scarpe vengano tolte dal pianerottolo e senza bisogno di addurre giustificazioni di sorta.
E’, anzi, possibile che vi venga chiesto un risarcimento economico per il problema arrecato, qualora il regolamento condominiale lo preveda: ricordate la pessima abitudine di lasciare la spazzatura fuori dalla porta? Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che vada risarcito il danno inflitto a causa degli odori sgradevoli che possono impestare l’aria nelle parti comuni. E, se il regolamento condominiale lo prevedesse, le scarpe lasciate sul pianerottolo potrebbero costarvi, oltre alla causa civile, anche una multa.