Partita IVA, la rivoluzione è arrivata: la modifica sulle imposte che sta per penalizzare moltissimi italiani
Novità in arrivo per i titolari delle Partite Iva. Potrebbero esserci pure, a partire dal 2024, meno tasse da pagare per il prossimo biennio.
Al giorno d’oggi sembra che, in moltissimi settori, per poter essere considerati lavorativamente parlando, sia necessario essere in possesso della Partita Iva. Vi sono infatti svariate realtà lavorative, in primis quelle che riguardano il mondo dello spettacolo o mediatico, in maniera minore rispetto alla major, che non possono permettersi di assumere a stipendio.
Altri ancora invece decidono di compiere il grande passo e di aprire la propria attività in proprio. Ergo hanno dunque bisogno di una Partita Iva al fine di essere tutelati dal punto di vista dei contributi. Quest’ultimo caso in particolare se si decide ad esempio di aprire o rilevare un ristorante, un negozio, una boutique o qualsiasi altra attività imprenditoriale.
Sta di fatto che, nonostante ciò, il mercato non è mai stabile, ma può subire continuamente variazioni o, per dirla meglio oscillazioni, dal punto di vista economico, e con esso anche il fatturato della propria attività, qualunque essa sia. Nonostante ciò tuttavia le tasse da pagare rimangono sempre le stesse.
Quando si apre un’attività in proprio è una delle prime cose da tenere in fatti in considerazione. Sempre meglio anche avvalersi della consulenza di un professionisti, quale ad esempio un commercialista di fiducia, che ci tiene costantemente aggiornati sulle tasse da pagare, che sono un nostro dovere.
Un nuovo concordato sul pagamento delle tasse
Si parla ora infatti di una manovra in tale direzione che potrebbe, per così dire, costituire un aiuto capace di tamponare in qualche maniera il pagamento per l’appunto delle tasse, che, per quanto sia un nostro dovere, può rivelarsi un’autentica salassata quando i nostri guadagni sono in ribasso. Si tratta di un Concordato Preventivo Biennale che prenderà il via dal 1 gennaio 2024.
Esso consentirebbe di non pagare imposte sui redditi su quel che si guadagna di più. Si tratta tuttavia di una sorta di scommessa, dal momento che si potrebbe correre il rischio ambivalente sia di pagare di meno che non di più. L’importanza sta nel conoscere il corretto funzionamento del meccanismo. E voi siete pronti a scoprirlo?
Come funziona il concordato e come stipularlo
Per farle breve, il titolare della Partita IVA concorda con l’Agenzia Delle Entrate le imposte dovute sui due anni seguenti partendo dalla base dei redditi. Non siamo tuttavia innanzi a un condono ma di un accordo, che il titolare stipula su una proposta dell’Agenzia stessa. L’imposta viene stabilita tuttavia in via preventiva al di là del fatturato reale.
Una cifra dunque che il titolare della P. IVA deve seriamente a sua volta impegnarsi ad onorare. La domanda dunque ora è relativa a chi conviene realmente stipulare tale concordato. Si tratta di Partite IVA minori per la maggiore o comunque rivolto a chi si trova in stabilità o che ha in previsione, con la propria attività, una maggiorazione del proprio volume di affari.