Transizione energetica, se pensi che sia a costo zero ti sbagli di grosso: quanto devi pagare anche tu

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Si va verso la transizione energetica in tutti i campi della vita quotidiana: ecco cosa succederà nel settore automobilistico.

Secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, a partire dal 2035 non ci saranno più nuove automobili a benzina sulle strade dei Paesi europei.

Il Financial Times ha prospettato un cambiamento mondiale tutto basato sulla transizione energetica, l’uso dell’idrogeno verde, delle turbine eoliche e dell’energia solare.

Gli obiettivi che il mondo si è prefissato possono essere realizzati senza troppa pressione sulle finanze pubbliche, come sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Secondo le stile, infatti, la cooperazione nella decarbonizzazione potrebbe consentire ai Paesi europei di raggiungere gli obiettivi per il 2030 con costi pari allo 0,5% del PIL mondiale. Per il raggiungimento dei traguardi prefissati c’è bisogno di un accordo globale per stabilire un prezzo sul carbonio e distribuire i proventi ai Paesi in via di sviluppo.

Quali sono i costi della transizione energetica e chi dovrebbe sostenerli

Cosa ne pensano gli esperti dei costi da sostenere per la transizione energetica? Nel 2021, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha calcolato che gli investimenti annuali dovrebbero aumentare da 2 milioni di dollari a quasi 5 milioni di dollari. Secondo Lord Nicholas Stern, presidente dell’istituto Grantham della London School of Economics ed ex capo economista della Banca Mondiale, ci sarebbe bisogno di ulteriori 3 milioni di dollari all’anno per le energie rinnovabili, l’elettrificazione dei sistemi di trasporto, la decarbonizzazione del riscaldamento, il raffreddamento degli edifici e lo sviluppo dell’idrogeno verde.

Gli investimenti dovrebbero arrivare soprattutto dal settore privato, dal momento che le richieste per un’economia basata su zero emissioni sono troppo elevate per essere sostenute solo dai governi. Gli esecutivi di tutti i Paesi coinvolti stanno comunque impiegando notevoli risorse, pari a centinaia di miliardi di dollari per promuovere la ricerca e l’innovazione e la trasformazione energetica di attività ed edifici.

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Finanziamento verde: come lo Stato sostiene le famiglie nell’installazione di impianti ecologici

Sulla questione della transizione ecologica, uno degli strumenti su cui puntare per ridurre le emissioni consiste nell’applicare le tasse sul carbonio. Anche in questo caso, però, il dibattito tra costi e benefici rappresenta un punto chiave: le previsioni indicano un aumento del debito pubblico significativo nel tentativo di raggiungere lo zero netto entro il 2050. I costi così rilevanti ricadrebbero soprattutto sulle spalle dei contribuenti.

L’installazione di sistemi e impianti ecologici costano molto e senza aiuti da parte dello Stato le famiglie italiane non riusciranno a sostenere questa trasformazione. La transizione verde potrebbe comportare, dunque, un maggiore indebitamento pubblico, circostanza da prendere in considerazione per sostenere al tempo stesso le crescenti spese in settori come difesa, pensioni e sanità.